Spaccio tra Salerno e l'Agro, un profugo tra i quattro a processo

Spaccio tra Salerno e l'Agro, un profugo tra i quattro a processo
CASTEL SAN GIORGIO - Spaccio di sostanze stupefacenti tra la Valle dell'Irno, Salerno e l'Agro nocerino sarnese: quattro persone rischiano il processo. Tra loro,...

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CASTEL SAN GIORGIO - Spaccio di sostanze stupefacenti tra la Valle dell'Irno, Salerno e l'Agro nocerino sarnese: quattro persone rischiano il processo. Tra loro, c'è anche il gambiano che risiedeva in un centro migranti, a Castel San Giorgio. La procura di Nocera Inferiore ha chiesto il giudizio immediato per Natale Tipaldi, 24 anni, Gennaro Vitolo, 35enne, Sulayaman Sanyang, 30enne gambiano già noto per essere stato arrestato per spaccio sul lungomare di Salerno e Domenico Memoli, nocerino di 40 anni. Le restanti sette posizioni saranno stralciate, con competenza trasferita al tribunale di Salerno. L’inchiesta partì da Castel San Giorgio, dopo che i carabinieri ascoltarono diversi assuntori che riferirono di comprare la droga da un extracomunitario, il gambiano Sanyang, richiedente asilo e residente nel centro per rifugiati «Le Selve» dello stesso comune. In quel luogo, i militari sequestreranno della droga e un telefono cellulare con il quale l’africano gestiva la sua attività. Lo straniero, già noto per aver spacciato al lungomare a Salerno, era punto di riferimento per tossicodipendenti dell’Irno e dell’Agro nocerino. L'altro gruppo che agiva, invece, in parallelo, era composto da un italiano ed un nigeriano. Il quartiere di Fratte era il loro punto di riferimento. Infine c’era il terzo gruppo, quello dell’Agro nocerino, la cui base operativa era in una casa in via Risorgimento, a Nocera Superiore. Uno degli imputati consumò anche una rapina presso un supermercato, per autofinanziarsi, dato che i soldi per acquistare droga scarseggiavano. Un grosso contributo alle indagini fu fornito proprio dagli assuntori, fermati di volta in volta dai carabinieri, che cercavano riscontri sull’acquisto di droga e l’identificazione dei pusher. 
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Il Mattino