Guerra per controllare lo spaccio, condannati i due pistoleri rivali

Guerra per controllare lo spaccio, condannati i due pistoleri rivali
Sparatorie tra bande rivali, arrivano le prime condanne della Procura Antimafia per i due episodi che fecero da preludio ad una lunga serie di eventi criminali, le cui dinamiche...

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Sparatorie tra bande rivali, arrivano le prime condanne della Procura Antimafia per i due episodi che fecero da preludio ad una lunga serie di eventi criminali, le cui dinamiche alzarono il livello di allerta nella città di Nocera Inferiore. Ieri mattina, il gup presso il tribunale di Salerno ha condannato a 4 anni e 2 mesi Antonio De Napoli e a 4 anni e 4 mesi Marco Iannone. Quest’ultimo fu ferito dal primo, ad una gamba, a colpi di pistola. Il giorno seguente lo stesso tentò di vendicarsi, sparando sulla sua porta di casa. L’indagine della Dda è circoscritta al 4 e 5 settembre 2016. Con le prime attività dei carabinieri del Ros su quei due episodi di fuoco, la procura Antimafia mise in piedi poi la maxi inchiesta «Un’altra storia», concentrata sulle attività di tre distinti gruppi criminali. 


Le accuse erano di detenzione di arma da fuoco in luogo pubblico per i due imputati, di lesioni per De Napoli e minaccia per Iannone. Nel collegio difensivo c’erano i legali Gregorio Sorrento, Pierluigi Spadafora e Mario Gallo. Questa la tesi della Dda, in attesa di leggere le motivazioni della doppia condanna, che sarà depositata entro trenta giorni. Il 4 settembre, in sella ad uno scooter, Antonio De Napoli sparò alla gamba sinistra di Marco Iannone. Utilizzò una calibro 7,65. Quell’avvertimento avrebbe avuto un duplice significato: la gestione di un parco giochi nel quartiere di Piedimonte, e un’attività di spaccio interna a quello stesso luogo, da non intralciare. Il giorno dopo, secondo quanto emerse poi dalle intercettazioni ambientali, Iannone si recò nei pressi di casa di De Napoli, esplodendo alcuni colpi sulla porta d’ingresso. Con lui ci sarebbe stata anche un’altra persona, mai identificata. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino