Sparatorie in strada a Nocera l’antimafia chiede il carcere

Sparatorie in strada a Nocera l’antimafia chiede il carcere
NOCERA INFERIORE - La Procura Antimafia, nella persona del sostituto procuratore Vincenzo Senatore, ha presentato ricorso in Cassazione chiedendo il carcere per 14 indagati...

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NOCERA INFERIORE - La Procura Antimafia, nella persona del sostituto procuratore Vincenzo Senatore, ha presentato ricorso in Cassazione chiedendo il carcere per 14 indagati dell’inchiesta «Un’altra storia», liberati a gennaio scorso dal Riesame. In quella data, i giudici confermarono la massima misura cautelare solo per Michele Cuomo, i fratelli Francesco e Mario D’Elia, Camillo Fedele, Mario Tortora, Giuseppe Petti e Marco Iannone. Gli altri finirono ai domiciliari (qualcuno anche libero) dopo un ridimensionamento delle accuse deciso dal Tribunale della Libertà. Più che di un gruppo di camorra infatti, i giudici parlarono di un’associazione semplice, il cui referente era certamente il 36enne Michele Cuomo, ex affiliato al clan Contaldo. 

La maxi indagine concentrata sull’autunno di fuoco nel 2016, a Nocera Inferiore, portò in carcere 21 persone. Gli episodi raccontavano di sparatorie in strada, di pestaggi verso imprenditori in luoghi pubblici e dell’uso di armi, oltre della gestione delle piazze di spaccio. Le indagini del Ros e della Mobile di Salerno individuarono tre distinti gruppi criminali, il primo facente capo ai fratelli Michele e Luigi Cuomo, il secondo ai fratelli D’Elia e il terzo, a Giuseppe Bergaminelli e Mario Abate. Tra i primi due, poi, ci sarebbe stata una fusione per perseguire i medesimi obiettivi. 
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Il Mattino