Spigolatrice di Sapri, i neoborbonici: «Al posto della statua valigia di bronzo»

Spigolatrice di Sapri, i neoborbonici: «Al posto della statua valigia di bronzo»
Non si placano le polemiche in questi giorni in seguito all'inaugurazione di una statua dedicata alla spigolatrice di Sapri. ...

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Non si placano le polemiche in questi giorni in seguito all'inaugurazione di una statua dedicata alla spigolatrice di Sapri.

In evidenza le fattezze del soggetto femminile tra accuse di erotismo e sessismo che poco si legano all'episodio storico.

Anche il movimento neoborbonico si unisce al coro di critiche nei confronti della statua, ma non per i motivi estetici legati all'immagine femminile, bensì per i motivi simbolici e storici di ciò che l'opera rappresenta.

Secondo i neoborbonici la statua prende spunto «da una invenzione di una retorica poesia di Luigi Mercantini con il famoso verso dei trecento giovani e forti morti per combattere i Borbone nel 1857».

«In realtà, al di là dei racconti risorgimentalisti, si trattò di una sorta di tentativo di sovvertimento di un legittimo governo, con diverse centinaia di galeotti liberati dalle prigioni locali tra saccheggi delle casse comunali e vari omicidi.
Pur nel cristiano rispetto di tutte le vittime, gli arterfici di quel tentativo fallito per l'intervento delle popolazioni locali, del resto, furono definiti scellerati e infami cospiratori da alcuni protagonisti dello stesso risorgimento come Cavour e Settembrini», denunciano i neoborbonici.

«Al di là dei meriti o dei demeriti artistici e del fallimento o meno dell'iniziativa, per evitare ulteriori polemiche, il movimento neoborbonico si è dichiarato disponibile a donare al Comune di Sapri un monumento dedicato all'emigrazione con una semplice valigia in bronzo.

L'obiettivo è quello di ricordare le conseguenze del risorgimento a Sapri e nel resto del Sud, tra massacri indiscriminati dei cosiddetti briganti, l'inizio della tragedia ancora in corso dell'emigrazione e di questioni meridionali prima sconosciute e tuttora drammatiche e irrisolte», la proposta del movimento.

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Il Mattino