«Se non rimettiamo i tecnici imboscati nei laboratori non potremo mai offrire le prestazioni necessarie». A denunciarlo sono le parti sociali che, dopo la...
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IL CALENDARIO
Dall’azienda sanitaria salernitana, alcuni giorni fa, hanno fatto sapere che la data di presunto stop alle prestazioni con i centri convenzionati è per le branche a visita il 21 marzo, per la cardiologia il 26 febbraio, per diabetologia l’8 marzo, per gli esami di sangue e urine il 9 marzo, la medicina nucleare il 13 febbraio, gli esami radiologici il 4 marzo. Questo vuol dire che a partire dalle prossime due settimane gli ammalati salernitani, fino al primo aprile - data in cui si apre il secondo trimestre - potrebbero rimetterci, e non solo con il portafoglio, non potendo più usufruire delle convenzioni per eseguire gli esami di cui necessitano. «La suddivisione trimestrale del budget, che anticipa la crisi a marzo, dimostra che i funzionari della Regione creano solo ulteriori difficoltà ai cittadini - tuona Pietro Antonacchio, segretario provinciale della Cisl Fp - Un fondo unico regionale dimostra la necessità di una visione più ampia e non ridotta per territori. Il budget, poi, negli anni è stato sempre ridotto. A breve avremo la grande crisi delle residenze sanitarie assistite e della riabiltazione, perché per luglio finirà il fondo per il sociale». Una crisi, quella dei tetti di spesa, che si era mostrata in tutta la sua criticità già in estate, quando il 20 agosto giunse l’alt agli esami di laboratorio, a settembre per le radiografie, e ancora prima, il 10 agosto, per la cardiologia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino