"Riace. Mimmo libero". E' lo striscione della discordia a Sarno. Un lenzuolo bianco e la scritta impressa con vernice spray di colore rosso è esposto...
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conosciuto per il modello di accoglienza dei richiedenti asilo, arrestato con l'accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affidamento fraudolento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti a due cooperative della zona.
Lo striscione è opera di due cittadini ed ha sollevato un polverone. Tra pro e contro, il messaggio è stato esposto, poi tolto, ed ora è ricomparso oltre il cancello della casa comunale. Le foto sono diventate virali. Centinaia di commenti. Il gruppo Sarno Popolare ha scritto una nota al riguardo invitando a rimuoverlo "da quella che è la casa comunale, dunque, casa di democrazia".
"Le istituzioni dovrebbero rappresentare il luogo della democrazia, - si legge - dell'imparzialità e della massima tutela per tutti i cittadini. Vedere nell'atrio del comune uno striscione che inneggia alla liberazione del sindaco di Riace è un atto da censurare senza se e senza ma. Questa è disobbedienza politica ed istituzionale altro che la disobbedienza civile del sindaco di Riace. Non entriamo nel merito della questione, ma non è possibile che un ente pubblico possa prendere posizione nei confronti di una persona che sta rispondendo per presunto favoreggiamento all'immigrazione. Le istituzioni dovrebbero garantire le relazioni sociali e la conservazione e l'attuazione di norme, attività sociali e giuridiche" Leggi l'articolo completo su
Il Mattino