Stroncato da una polmonite muore dopo 2 mesi di agonia

Il 50enne era ricoverato a Napoli, un altro uomo nelle stesse condizioni

Stroncato da una polmonite muore dopo 2 mesi di agonia
È morto dopo circa due mesi di agonia, stroncato da una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

È morto dopo circa due mesi di agonia, stroncato da una polmonite devastante scatenata da una banale influenza, tipo A, sottotipo h1n1. Il caso del 50enne di Scafati, trasferito in fin di vita nel reparto di Rianimazione respiratoria ed ECMO dell'azienda ospedaliera dei Colli di Napoli, era balzato agli onori della cronaca alla fine del mese di aprile per un'iniziale ipotesi di influenza aviaria, poi smentita dagli esiti dei test di laboratorio per la tipizzazione del virus che avevano confermato la presenza dell'influenza A, sottotipo h1n1.

Il 50enne di Scafati era giunto all'ospedale Mauro Scarlato in condizioni critiche, con una gravissima insufficienza respiratoria, determinata da una polmonite bilaterale, e da lì era stato poi trasferito nel reparto di Rianimazione respiratoria ed ECMO dell'azienda ospedaliera dei Colli di Napoli per essere sottoposto ad una particolare tecnica salvavita denominata ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation, ovvero Ossigenazione extracorporea a membrana) cui si è fatto più volte ricorso durante la pandemia.

Una procedura che, attraverso l'utilizzo di uno specifico macchinario cuore-polmone, garantisce l'ossigenazione del sangue in pazienti con compromessa funzionalità respiratoria. La speranza che l'uomo riuscisse a superare la fase critica è durata fino a qualche giorno fa, quando le sue condizioni di sono aggravate in maniera irreversibile. Il suo cuore non ha retto, a nulla sono valsi i tentativi dei rianimatori.

Il 50enne di Scafati non aveva patologie pregresse ma era immunodepresso. La stessa azienda ospedaliera dei Colli di Napoli aveva d'altro canto confermato, in un bollettino medico, che l'uomo era risultato positivo per influenza H1N1, ovvero un ceppo influenzale già presente e diffuso, e che dagli esami ematochimici preliminari era emersa una rilevante immunodepressione. La salma, proveniente dall'ospedale Cotugno, è giunta ieri mattina a Scafati per il rito funebre, celebrato nella parrocchia di Sant'Antonio Vecchio. Intanto, un altro 50enne è giunto qualche giorno fa all'ospedale di Scafati in condizioni critiche, con una polmonite bilaterale di origine virale, aggravata da un forte stato di immunodepressione. L'uomo, stante l'aggravamento delle condizioni, è stato trasferito all'ospedale Cotugno di Napoli.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino