Studente accoltellato al Genovesi Sport e volontariato per l'aggressore

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SALERNO. Studio, volontariato e attività sportiva. È un ricco programma, redatto dagli assistenti sociali, quello che il giovane studente salernitano, protagonista della violenta rissa sfociata nel sangue consumatasi lo scorso febbraio all’interno dell’istituto tecnico Genovesi, dovrà osservare rigorosamente per due anni. La pronuncia è arrivata ieri quando il giudice Vincenzo Di Florio del tribunale dei minori, accogliendo l’istanza del legale dell’imputato, l’avvocato Loredana Masuccio, ha ammesso Giovanni I., accusato di tentato omicidio aggravato dai motivi futili e abietti, al programma di messa alla prova per la durata di due anni (il pubblico ministero ne aveva chiesti 3). Uno dei punti fondamentali del programma, prevede la riconciliazione con il coetaneo Carmine S. vittima delle coltellate. Sarà lo stesso ufficio di mediazione penale ad organizzare gli incontri che avranno l’obiettivo di “ricucire” lo strappo tra vittima e aggressore che, già nel corso della scorsa udienza, dopo mesi di silenzio, si “sciolsero” in un lungo abbraccio, primo segnale di un perdono cercato da Giovanni più volte nel corso del tempo. Ieri, davanti al giudice, si è discusso anche il ricorso del pubblico ministero che ha fatto appello avverso l’ordinanza con cui lo scorso novembre il gip concesse al giovanissimo imputato di lasciare la comunità e di tornare a casa. La riserva, però, sarà sciolta solo nei prossimi giorni. 


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Il Mattino