La tomba del guerriero riemerge a sorpresa dagli scavi del cantiere a Pontecagnano Faiano

È un manufatto a camera dipinta della metà del IV secolo a.C., una nuova sensazionale scoperta dopo la «donna con ombrellino»

La tomba del guerriero
Sensazionale scoperta archeologica a Pontecagnano Faiano, il comune dei Picentini che continua a restituire testimonianze importanti del suo passato. Rinvenuta durante gli scavi...

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Sensazionale scoperta archeologica a Pontecagnano Faiano, il comune dei Picentini che continua a restituire testimonianze importanti del suo passato. Rinvenuta durante gli scavi di un cantiere edile una nuova tomba a camera dipinta, presumibilmente datata intorno alla seconda metà del IV secolo/inizio III secolo avanti Cristo, con copertura a doppio spiovente, raffigurazioni sulle pareti e una lunga scala di accesso. Sui lastroni la raffigurazione del tema del ritorno del guerriero con festoni e melograni sui lati lunghi. Ancora ignota la storia dell’uomo sepolto, quel che è certo, a partire dall’architettura della tomba e dai dipinti che custodisce, è che si tratta di una persona appartenente ad un ceto sociale elevato.

Un cavaliere? Chissà. Purtroppo, al contrario della tomba della fanciulla con ombrellino non è stato rinvenuto nessun elemento del corredo funerario. Al lavoro gli archeologi della Soprintendenza ai Beni archeologici di Salerno e Avellino, guidata da Raffaella Bonaudo da ieri sul sito insieme alla responsabile di area Maria Tommasa Granese che ha coordinato i lavori, e gli addetti allo scavo per completare la ripulitura delle pitture e le operazioni di scavo. Resta, infatti, da stabilire in prima battuta la datazione precisa, oltre ai tanti aspetti legati alla storia della sepoltura. Quella del «guerriero» è la seconda tomba a camera ritrovata negli ultimi cinque anni nella stessa area, a poca distanza dall’altra, la nota tomba della «donna con ombrellino». Risalente al III secolo avanti Cristo la tomba a camera numero 9.890 è stata rinvenuta nel 2017, ed è visitabile nelle sale del museo archeologico di Pontecagnano (Map), dove è stata ricostruita dopo essere stata trasportata, rimontata e restaurata grazie alle donazioni del dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Salerno e del Club Rotary Salerno est, effettuate tramite la piattaforma ArtBonus, e al cofinanziamento del Mibact

Una sepoltura eccezionale per via delle pitture che decorano le pareti interne: di fronte all’ingresso sono, infatti, raffigurati due personaggi di rango, uno maschile e l’altro femminile, che si tendono la mano in un gesto di saluto. Dietro la donna un’altra figura femminile di dimensioni minori, probabilmente un’ancella, che incede reggendo un ombrellino parasole. La nuova scoperta arriva a distanza di due anni da quella della tomba Diecimila, quella nota come la sepoltura del fanciullo guerriero - «un prezioso caso di studio» sottolineava l’archeologo Massimo Osanna, direttore generale dei musei italiani - morto a dieci forse 12 anni nel IV secolo avanti Cristo, seppellito con il cinturone in bronzo dei guerrieri stretto intorno agli esili fianchi e due coppe in ceramica a due anse poggiate accanto ai piedi, una per il cibo l’altra, per il vino che avrebbe dovuto garantirgli l’accesso al symposium. Fuori dal circuito turistico nazionale ed internazionale il museo archeologico di Pontecagnano si arricchisce di nuovi reperti che testimoniano l’importanza dell’antico insediamento etrusco-campano, sviluppatosi senza soluzione di continuità dagli inizi del IX secolo avanti Cristo fino all’età romana. Un lungo racconto che si snoda lungo il percorso dell’esposizione museale, articolata in senso cronologico seguendo le tracce dei suoi abitanti dall’insediamento etrusco-villanoviano fino alla fondazione romana di Picentia nel 268 avanti Cristo, rinvenute nelle necropoli, di cui sono state scavate più di 9mila sepolture. In esposizione oggetti eccezionali che mostrano i precoci contatti con l’Etruria, la Grecia e l’Oriente

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Il Mattino