Camerota, domani il decreto sulle quote di pesca del tonno rosso ma è già sindrome delle gabbie vuote

A Martina di Camerota non si riesce più a pescare il tonno rosso, la richiesta agli altri pescatori: uniamo le nostre forze

La pesca del tonno rosso
Domani al Masaf verrà presentato alle associazioni di categoria il decreto che detterà le regole per la gestione delle 5.283 tonnellate della quota italiana per il...

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Domani al Masaf verrà presentato alle associazioni di categoria il decreto che detterà le regole per la gestione delle 5.283 tonnellate della quota italiana per il 2024 di tonno rosso. Lo rende noto Fedagripesca-Confcooperative, in attesa di alcune novità della campagna sull'utilizzo reale delle quote. "Le quote di cattura dovrebbe premiare chi effettivamente pesca il tonno - fa sapere l'associazione - se non servono è meglio ridistribuirle tra chi le usa». E c'è anche chi lamenta la sindrome delle gabbie vuote. Succede a Marina di Camerota in provincia di Salerno, dove l'ultimo impianto ancora attivo per l'ingrasso del tonno destinato prevalentemente al mercato giapponese ha chiuso i battenti nel 2011. «Occorrono tra le 600 e 800 tonnellate, parliamo di quasi 6mila tonni di medie dimensioni, per poter far partire tutta la macchina organizzativa - spiega Giovanni Ferrigno cooperatore e produttore di tonno - sotto quelle cifre è una remissione certa. Non raggiungendo da soli questi numeri o ci uniamo ad altri produttori o dobbiamo lasciare le nostre gabbie vuote. Non ci resta che pescare e vendere ad altri produttori europei che sono nelle condizioni di poter far partire gli impianti di ingrasso».

Lo scorso anno, ricorda Ferrigno, il prezzo pagato alla produzione era di 11-12 euro al chilo, quest'anno il mercato è meno vivace, lo yen è debole e potrebbero esserci prezzi al ribasso anche se è presto per dirlo.

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Il Mattino