Guardare il tramonto di Acciaroli ha effetti rigenerativi sul cervello

Guardare il tramonto di Acciaroli ha effetti rigenerativi sul cervello
Il tramonto di Acciaroli, una delle perle della costa del Cilento, fa bene mente a mente e corpo. La conferma sull’effetto rigenerativo del tramonto cilentano arriva dalla...

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Il tramonto di Acciaroli, una delle perle della costa del Cilento, fa bene mente a mente e corpo. La conferma sull’effetto rigenerativo del tramonto cilentano arriva dalla prima sperimentazione italiana di neuroscienze, che ha scelto Pollica per studiare la relazione tra gli esseri umani e il pianeta Terra. Gli esperti di Strobilo, azienda di naturtech che utilizza le più avanzate tecniche delle neuroscienze, sono stati, infatti, nel Cilento, durante la “Eu Agrifood Week”, per una dimostrazione del Mediterranean Mind Lab, con l’obiettivo di codificare l’algoritmo della longevità. E la missione è stata compiuta.

Infatti, i sensori ambientali applicati su una persona, mentre guarda il tramonto di Acciaroli, hanno rilevato un effetto «rigenerativo sul cervello, che va ad elicitare alcune aree, alcune onde come le onde Teta, legate a processi di mindfulness, meditazione, rilassamento profondo, ma anche onde che si attivano quando andiamo a rievocare delle memorie felici della nostra vita» spiega Camilla Di Pasquasio, psicologa e data analyst Strobilo. «La nostra attività - aggiunge l’esperta - ci consente di misurare i parametri ambientali e di correlarli con il segnale cerebrale. Un’applicazione di questa sperimentazione può essere quella compiuta a Pollica, sull’effetto del paesaggio, anche per selezionare, ad esempio, delle attività che hanno a che fare con il turismo. Penso alla scelta, che può essere fatta con un approccio scientificamente provato, dei luoghi da selezionare ad esempio per posizionare delle panchine panoramiche o per realizzare dei percorsi immersivi».

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Una sperimentazione che può, quindi, fornire uno strumento utile per supportare gli amministratori nelle attività di valorizzazione del territorio, e che può essere applicata anche nell’ambito del cibo, per di più nella patria della Dieta Mediterranea. «Andiamo a comparare cibi biologici, a chilometro zero, con produzioni industriali. Quello che è pazzesco – sottolinea Di Pasquasio - è che a livello soggettivo le persone non capiscono assolutamente la differenza tra questi due prodotti, ma il nostro cervello è assolutamente in grado di scindere quale è il prodotto biologico e quale non lo è». L’obiettivo finale del laboratorio è, infatti, «studiare l’interazione tra la complessità di questi sistemi, come interagiscono, e cercare di andare a riconnettere l’uomo con la natura. Perdere il contatto con la natura ci ha fatto peggiorare da un punto di vista psicologico e cognitivo. Il nostro cervello è cambiato, diamo molto meno spazio alle emozioni, siamo molto più stressati, viviamo in una condizione di ansia.

Il nostro obiettivo - conclude Camilla Di Pasquasio - è far capire anche con la nostra divulgazione e i nostri esperimenti che c’è una forte necessità di andare a ritrovare questo forte rapporto tra l’uomo e la natura, per stare meglio noi, avere un ambiente più salutare, per mettere sul piatto del cibo che sia più sostenibile». E anche il primo cittadino del comune cilentano, Stefano Pisani, ne parla con entusiasmo: «Abbiamo deciso di dare valore concreto alle cose che viviamo, compreso l’ambiente che circonda e le emozioni che genera in noi vivendo questi luoghi. Lo abbiamo fatto insieme a partner come Future Food Institute, Strobilo e Mediterranean Mind Lab, riuscendo a comprendere il valore del nostro tramonto e l’effetto benefico che genera nel nostro organismo».

 

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Il Mattino