Travolse con l'auto e uccise un ciclista, poi si diede alla fuga: condannato a soli due anni

Agenti in servizio di vigilanza davanti al Tribunale di Salerno
Travolse e uccise il giovane ciclista Giampaolo Di Stefano,dandosi poi alla fuga e simulando il furto della propria auto, sperando di riuscire a farla franca. Era senza patente e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Travolse e uccise il giovane ciclista Giampaolo Di Stefano,dandosi poi alla fuga e simulando il furto della propria auto, sperando di riuscire a farla franca. Era senza patente e guidava sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Se l’è cavata con soli due anni di reclusione Mario Laurenzano, il 22enne di Eboli che, nell’aprile 2014 a bordo della sua Nissan Micra, investì il 32enne, operaio agricolo in un’azienda della piana, che stava percorrendo in sella alla sua bici pieghevole via Apollo XI, lasciandolo poi sull’asfalto senza soccorrerlo.


La sentenza è stata pronunciata ieri dal gup del tribunale di Salerno Berni Canani all’esito del rito con il giudizio abbreviato: l’imputato, che rispondeva di omicidio colposo aggravato dall’uso di sostanze stupefacenti, omissione di soccorso, simulazione di reato e guida senza patente, non andrà neppure in carcere. La pena, sulla quale è scattato lo sconto di un terzo per via della scelta del rito, è sospesa. 

Il giovane ebolitano, assistito dall’avvocato Costantino Cardiello, dovrà però versare una provvisionale immediatamente esecutiva di 40mila euro ai familiari della vittima costituitisi parte civile attraverso l’avvocato Marcello Santoriello. Per conoscere la motivazione della sentenza bisognerà attendere sessanta giorni: solo dopo il deposito si potrà infatti capire se a carico dell’imputato, per il quale il pm aveva chiesto quattro anni di reclusione, è caduta qualche aggravante così da giustificare l’entità della pena che, apparentemente, sembra davvero blanda.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino