Migranti, in 300 verso il Cilento «Ma noi qui non li vogliamo»

Migranti, in 300 verso il Cilento «Ma noi qui non li vogliamo»
CICERALE - Ventiquattr’ore dopo la protesta dei cittadini di Perdifumo altri tre comuni del comprensorio cilentano si trovano a fare i conti con l’emergenza migranti....

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CICERALE - Ventiquattr’ore dopo la protesta dei cittadini di Perdifumo altri tre comuni del comprensorio cilentano si trovano a fare i conti con l’emergenza migranti. Sono Cicerale, Giungano ed Agropoli. A creare malcontento l’indiscrezione, poi confermata, dell’apertura di un hub nella zona industriale compresa tra i tre comuni (a meno di un chilometro di distanza dall’area archeologica di Paestum) idoneo ad ospitare momentaneamente circa trecento profughi. La notizia del loro arrivo si era diffusa già nella serata di giovedì dopo che i residenti avevano notato insoliti movimenti di camion con a bordo bagni chimici e altre attrezzature per allestire un capannone di circa 1200 metri quadrati. Le voci del possibile arrivo dei profughi si sono diffuse velocemente ed alcuni cittadini delle contrade San Felice di Cicerale e San Giuseppe di Giungano, intenzionati a dire no al loro arrivo, hanno organizzato un sit in di protesta nella zona, andato avanti per tutta la notte tra giovedì e venerdì e per la giornata di ieri. 


«Non siamo disposti ad accettarli, non possono venire qui, siamo pronti alle barricate se ciò avvenisse», dice un residente. A spiegare le ragioni di tanto malcontento il capogruppo della minoranza di Cicerale Domenico Corrente: «Nessuno ci ha informati di questa decisione - spiega - rischiare di avere qui trecento persone su una popolazione di 1.200 abitanti è qualcosa di sconveniente, inoltre siamo preoccupati anche dal fatto che manca un presidio sanitario e se le persone che verranno qui saranno malate chi può proteggerci?». Ma il problema è anche delle fabbriche presenti sul territorio: in molti temono che l’arrivo degli extracomunitari possa essere un pericolo per la sicurezza della zona. 


Gli animi tesi della popolazione sono stati stemperati solo nel tardo pomeriggio quando dalla Prefettura hanno smentito che quello allestito nella zona sarebbe stato un centro di accoglienza. La struttura, infatti, sarà soltanto un punto di smistamento provvisorio dove gli immigrati sbarcati a Salerno resteranno non più di tre giorni, necessario per le operazioni di foto-segnalamento e di controllo sanitario. Successivamente verranno trasferiti altrove.
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Il Mattino