La prima sezione civile del Tribunale di Salerno torna a disegnare i confini del Consorzio Asi a Battipaglia. Nel frattempo, però, circa una decina di richieste di...
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Il giudice Guerino Iannicelli ha infatti rigettato la richiesta di annullare la delibera con cui, nel 2011, il Consiglio comunale aveva votato il recesso dal Consorzio. La decisione è arrivata dinanzi alla giustizia ordinaria dopo una sentenza del Tar, che aveva dato ragione al Consorzio, e la decisione del Consiglio di Stato, che aveva accolto il difetto di giurisdizione della giustizia amministrativa. Nella sentenza pubblicata due giorni fa si legge: «Le ragioni di incompatibilità con gli obiettivi istituzionali dell’ente consortile - scrive il giudice Iannicelli - non implicano l’appartenenza obbligatoria e necessaria al Consorzio degli enti territoriali, in senso contrario ad una disciplina regionale e statutaria improntata al principio della volontarietà».
Un punto a favore dell’Amministrazione comunale, che negli scorsi mesi aveva confermato la volontà di recedere dall’Asi: «Questa sentenza rappresenta un ulteriore tassello di quella strada che il Comune di Battipaglia ha inteso intraprendere - ha commentato Cecilia Francese - sempre di più diventa necessario che i vertici Asi e tutti i soggetti interessati ne prendano atto e si chiuda una lunga fase di contenzioso». Anche il segretario del Partito democratico è intervenuto sulla questione: «È intollerabile un sistema che chiede di pagare a due enti diversi e chiede due procedimenti diversi, appesantendo la burocrazia con tempi lunghi - ha commentato Davide Bruno - con l’Asi abbiamo avuto la paralisi dello sviluppo. Rivendichiamo la battaglia per lo sburocratizzazione, per le scelte del territorio. È il momento di tornare alla normalità con il Suap quale unico soggetto per tutti i procedimenti per le attività produttive». Una situazione che ha già bruciato centinaia di posti di lavoro. Secondo documenti interni al Comune vi sono otto imprese pronte a insediarsi sul territorio. La situazione di incertezza, però, ha fermato tutto, con quasi 300 posti di lavoro fermi al palo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino