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Aveva smarrito i propri documenti ed aveva la pretesa di voler denunciare il tutto subito. Anche se gli uffici della questura erano chiusi. Anche se, di notte, i poliziotti intervengono solo per episodi gravi che riguardano la sicurezza o l’ordine pubblico. Ma lui, un romeno, non voleva sentire ragioni. E così, noncurante di tutto, ma soprattutto in dispregio dell’istituzione, ha deciso di far valere la sua ragione e ha staccato e distrutto il citofono della questura. È stato violento. Tanto da indurre gli agenti in servizio a richiedere l’aiuto di una pattuglia delle Volanti e fermare l’uomo che si agitava scagliandosi contro il portone del palazzo che, ricordiamo, ospita anche la prefettura. L’uomo è stato così bloccato dagli agenti, identificato e anche denunciato. Per i suoi documenti, comunque, dovrà tornare in altro giorno, ad uffici aperti. Sicuramente l’uomo era un po’ alterato, forse dall’alcol, però ha violato una istituzione di polizia e la sua azione non poteva passare inosservata.
La sua posizione, ora al vaglio dell’autorità giudiziaria, potrebbe peggiorare anche in virtù delle contestazioni che gli sono state rivolte e della descrizione dei fatti così come relazione al giudice che dovrà valutare il suo comportamento e prendere le decisioni del caso.
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Il Mattino