Maxi-truffa nell'Agro nocerino sull'energia elettrica, ingegnere a processo: era il cervello della banda

Maxi-truffa nell'Agro nocerino sull'energia elettrica, ingegnere a processo: era il cervello della banda
Pagani. La procura lo considerava "il cervellone" del gruppo. Ora la sua posizione è stata stralciata, con l’inizio del processo fissato per il prossimo 2...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Pagani. La procura lo considerava "il cervellone" del gruppo. Ora la sua posizione è stata stralciata, con l’inizio del processo fissato per il prossimo 2 maggio. Lui è M.P. , 56enne tecnico pugliese, coinvolto nella maxi inchiesta della procura di Nocera Inferiore "Bypass", basata su di una maxi frode di energia elettrica ai danni dell’Enel. L’uomo deve rispondere di furto e ricettazione, per il "contributo" che avrebbe fornito al restante gruppo di indagati. Esperto nel campo informatico, elettromagnetico ed elettronico, avrebbe violato - stando alle accuse - il sistema di protezione con un tablet-pc per manomettere il sistema di protezione dei contatori elettronici. Quel tablet, un Panasonic, fu rubato da un dipendente dell’Enel presso la stazione di Salerno-Fratte.

L’operazione dei carabinieri inquadrò il ruolo di almeno 29 persone, con accuse di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e al furto. Il ruolo principale lo rivestirono due paganesi, di cui uno ex dipendente dell’Enel e "mente" del gruppo. I soggetti coinvolti avrebbero realizzato marchingegni per esercizi commerciali e proprietari di abitazioni private, per rubare energia elettrica dietro cospicui pagamenti. Al centro dell’indagine, la manomissione dei contatori, con magneti in grado di alterarne il funzionamento per riuscire a registrare meno consumi rispetto a quanto effettivamente impiegato. Prima si acquisivano i dati con le persone che avevano un normale contratto con l’Enel, poi si offriva il magnete che serviva a ingannare il contatore. E qui sarebbe entrato in gioco l’ingegnere pugliese, con le sue conoscenze. L’inchiesta coinvolse l’Agro nocerino e comuni della provincia napoletana.   Leggi l'articolo completo su
Il Mattino