Truffa degli elettrodomestici a Salerno, sequestrato negozio nel centro storico

Truffa degli elettrodomestici a Salerno, sequestrato negozio nel centro storico
Sapeva di poter contare sul «rinomato nome» della propria azienda e così aveva messo in piedi un piano per raggirare i propri clienti ed intascare soldi....

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Sapeva di poter contare sul «rinomato nome» della propria azienda e così aveva messo in piedi un piano per raggirare i propri clienti ed intascare soldi. Vendeva loro elettrodomestici «importanti» e dagli importi considerevoli, facendoli spesso pagare in anticipo, e poi non effettuava mai la consegna. Quando gli acquirenti si lamentavano, inventava scuse: problemi di salute di alcuni familiari o ritardi da parte dei fornitori. 


Secondo i finanzieri della prima compagnia Salerno, agli ordini del tenente colonnello Sebastiano Barbato e del capitano Antonio Martino, in questo modo il commerciante avrebbe intascato illegittimamente almeno 27.680 euro, e truffato cinque persone. 

Ieri mattina l’epilogo: l’addetto alle vendite, figlio della proprietaria dell’esercizio commerciale, e la madre, rappresentante legale della società, hanno trovato i finanzieri ad attenderli ad apertura dell’esercizio e si sono visti notificare un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale di Salerno, per i locali commerciali ed anche per tutti i beni aziendali. Il negozio in questione, si trova nei pressi di piazza Portanova, all’ingresso del centro storico cittadino. Entrambi - madre e figlio - sono ora indagati per truffa anche se, secondo quanto accertato dai militari, il raggiro sarebbe stato messo in piedi dal figlio, addetto alle vendite, e con firma sui conti correnti aziendali. 

Nel corso delle indagini, partite proprio dalla denuncia di uno dei clienti truffati, i finanzieri hanno potuto accertare il sistema truffaldino - alquanto «sempliciotto» - messo in atto dall’uomo così da ricostruire, passo dopo passo, tutte le condotte illecite e poter consentire anche ad altri clienti di poter aver e soddisfazione per le somme versate senza avere in cambio la merce.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino