Phishing e truffe online, quindici persone rischiano il processo

La Procura chiede il rinvio a giudizio: gli imputati accedevano ai conti e prelevavano somme di denaro. L’indagine partì dopo un controllo a una coppia avevano cellulari e carte di credito di terze persone

Truffe online
Frode informatica e accesso abusivo a sistema telematico, in 15 rischiano il processo. La Procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio al termine di un’indagine,...

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Frode informatica e accesso abusivo a sistema telematico, in 15 rischiano il processo. La Procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio al termine di un’indagine, avviata nel 2021, i cui sviluppi si sono registrati a seguito di un controllo fatto ad una coppia di Solofra, trovata in possesso di cellulari e carte di credito intestate a terze persone. Sette i salernitani coinvolti. Stando all’impianto probatorio - che finirà ora al vaglio del gip - i singoli imputati sarebbero riusciti a captare fraudolentemente le credenziali di accesso ad home banking, riuscendo poi a trafugare ingenti somme di denaro e trasferirlo, infine, su propri conti correnti e carte prepagate Le truffe consumate - localizzate attraverso l’ubicazione degli sportelli bancomat - interessano i comuni di Nocera Inferiore e Superiore, insieme a Pagani, Salerno, Eboli, Castel San Giorgio, Battipaglia e Pontecagnano. Tra le accuse c’è anche l’associazione a delinquere. Uno dei promotori individuati - un ragazzo romeno finito recentemente in carcere per violazione delle prescrizioni del tribunale - avrebbe accompagnato i vari “associati” presso gli uffici postali per i prelievi, ripartendo poi i proventi insieme alla compagna, con il resto degli imputati. Diversi imputati rispondono anche di riciclaggio, avendo mosso i soldi sottratti alle vittime altrove, per ostacolarne l’identificazione. Alla base dei raggiri c’è la classica truffa consumata attraverso telefoni cellulari ed sms, oltre che per e-mail, nota come “phishing”. Quando, cioè, la vittima viene ingannata proprio attraverso la rete e convinta di fornire informazioni personali, dati finanziari e codici di accesso, che vengono invece utilizzati a fini di profitto.

L’inchiesta, finita a Salerno per competenza, era partita dalla denuncia di un cittadino, che scoprì di aver subito un prelievo dal proprio conto, di circa 1500 euro, in favore di un altro conto acceso presso altra banca. Era stato ingannato da un sms, che credeva essere stato inviato dal proprio istituto di credito. Nel collegio difensivo ci sono gli avvocati Fabio Carusone, Domenico Avagliano e Mauro Iannone. Tra i tanti episodi ricostruiti dalla procura c’è il caso di un ragazzo, che subì il furto delle credenziali d’accesso della propria banca. A quel punto, una degli imputati dispose un bonifico bancario dal conto corrente della vittima, per un valore di circa 1500 euro, a favore di un proprio conto corrente, con causale “pagamento orologio”.

Il lavoro dei carabinieri aveva consentito di individuare un luogo specifico di ritrovo - a Nocera Superiore e Torre del Greco - utilizzato come nascondiglio del denaro e per pianificare le operazioni illecite. In udienza preliminare, ora, gli imputati potranno difendersi chiedendo riti alternativi o scegliere, in alternativa, il processo.

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Il Mattino