All’alba di questa mattina i carabinieri della Compagnia di Sapri guidata dal capitano Matteo Calcagnile, hanno arrestato due persone dell'hinterland Napoletano accusati...
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Il modus operandi è sempre lo stesso: un contatto telefonico su soggetti ben studiati, per lo più anziane donne, in cui l’interlocutore si finge essere l’avvocato del figlio il quale si era reso protagonista di un grave incidente mortale in cui era rimasta senza vita un'altra persona. La situazione viene resa veritiera ponendo sullo sfondo della conversazione un uomo che si dispera e chiedeva giustizia. Per porre rimedio all’accaduto e poter scarcerare il figlio arrestato, alle donne viene chiesto di pagare in contanti la somma di 8.000 euro e nel caso in cui non avessero subito tutta la disponibilità, era sufficiente racimolare il più possibile, compresi anche monili in oro e gioielli. Il tutto viene poi consegnato a un sedicente collaboratore dell’avvocato che passava direttamente a casa a ritirala. Gli accertamenti hanno portato all’individuazione dei soggetti coinvolti a partire dall’analisi di telecamere di sicurezza pubbliche e private e tabulati telefonici. Di fondamentale importanza è stato poi il riconoscimento da parte delle vittime, che ha permesso di avere la conferma dei dati raccolti.
I due uomini un 21enne residente a Portici e un 33enne residente a Napoli, ora sono ristretti ai domiciliari con divieto di comunicare con persone diverse dai loro stretti familiari. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino