CAVA DE' TIRRENI. Dall’usura all’estorsione, aggravata sempre dal metodo mafioso. La Dda di Salerno chiude le indagini sul gruppo criminale facente riferimento a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La figura principale resta Dante Zullo (16 i capi d’accusa per lui), che avrebbe fatto leva sulla sua natura criminale, sottoponendo ad usura ed estorsione diverse persone (la Procura ne conta dieci, tra commercianti e imprenditori in stato di bisogno). Tra questi c’era anche Porpora, risucchiato dai prestiti usurai, rimpinguati poi dall’interesse previsto e rivendicato per 3800 euro con forniture di merce di pesce e della pretesa riparazione di un’auto. Lo stesso Porpora, che si sarebbe poi mosso per conto del «boss», avrebbe ottenuto dall’imprenditore Sorrentino uno stand gratuito per l’evento «Expo Pizza Cava», il cui servizio di sicurezza fu poi affidato a dieci giovani, pagati 500 euro l’uno. Zullo è indagato anche per intestazione fittizia di beni, avendo costretto Sorrentino ad accollarsi auto, garage, cavalli e conti correnti dietro minaccia di morte. Tanti gli episodi descritti nelle carte: dalle minacce fatte davanti ai figli piccoli di una delle vittime - «Non far prendere collera a mio padre, altrimenti vengo sulla Badia» - al trascinarne un’altra in una scuderia per cavalli per minacciarla. I due Zullo e Porpora sono difesi dall’avvocato Teresa Sorrentino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino