Vaccini, solo 180 bambini non sono in regola

Vaccini, solo 180 bambini non sono in regola
Sono circa 180 i bambini non in regola con le vaccinazioni necessarie per la partecipazione alle scuole dell’infanzia e gli asili nido salernitani. Un numero per così...

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Sono circa 180 i bambini non in regola con le vaccinazioni necessarie per la partecipazione alle scuole dell’infanzia e gli asili nido salernitani. Un numero per così dire fisiologico, soprattutto se rapportato con l’altissima copertura che fa registrare la provincia nella fascia d’età 0-6 anni, con circa il 98 per cento dei piccoli che risulta vaccinato per l’esavalente e il 95 per cento per morbillo-parotite-rosolia, su una platea di circa 9.300 bambini da vaccinare, facendo attestare l’azienda sanitaria perfettamente in linea con la cosiddetta soglia di sicurezza. 


Percentuali, queste, sicuramente spinte anche dalla legge dell’obbligo, che ha senza dubbio aiutato l’Asl a recuperare qualche punto sia per l’esavalente che per morbillo-parotite e rosolia, ma che rientrano in un quadro generale che vede il territorio salernitano, negli ultimi anni, tra le province virtuose del Belpaese e la Campania in forte recupero, raggiungendo negli ultimi mesi i target di adempimento ministeriale, superando il 95 per cento di copertura vaccinale per la esavalente e oltre il 92 per cento per la copertura vaccinale del tetravalente e morbillo, recuperando un gap storico e raggiungendo così l’effetto gregge. «In Regione le vaccinazioni sono informatizzate, con un portale unico, dove le scuole possono inviare gli elenchi e ricevere i dati vaccinali dei bambini, senza la presentazione di tutti i certificati - spiega Annalisa Caiazzo, direttore di epidemiologia e prevenzione dell’Asl di Salerno - Se scendiamo con le coperture potrebbe profilarsi il ripresentarsi di alcune patologie ormai dimenticate, eliminate o sconosciute. Il raggiungimento di queste percentuali garantisce anche i bambini che per motivi di salute non si possono vaccinare. Abbiamo una situazione sostanzialmente tranquilla, anche grazie alla legge sull’obbligo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino