Picchiata e ridotta in fin di vita il fidanzato nega e la deride

Picchiata e ridotta in fin di vita il fidanzato nega e la deride
SALERNO - Rideva mentre i Carabinieri lo interrogavano per capire quale sia stata la motivazione che - poche ore prima- lo ha indotto a massacrare di botte una donna somala...

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SALERNO - Rideva mentre i Carabinieri lo interrogavano per capire quale sia stata la motivazione che - poche ore prima- lo ha indotto a massacrare di botte una donna somala in una zona centrale ed affollata della città, in mezzo al classico andirivieni del venerdì sera salernitano. Continuava a ridere anche mentre gli veniva riferito che quella donna, così esile e malridotta, era praticamente in fin di vita e che avrebbe potuto anche non sopravvivere alla nottata. Non ha smesso di ridere neanche mentre sosteneva che alla sua fidanzata non aveva fatto praticamente nulla. Non l’aveva neanche sfiorata. Peccato però che lotti tra la vita e la morte a causa di una gravissima emorragia cerebrale e diversi altri traumi, nel reparto di rianimazione dell’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. 


Oltre ad aver assistito a una scena indecente e vergognosa, i Carabinieri hanno anche dovuto tener testa a una persona che - evidentemente - alla vita non da alcun valore. Non sembrava essere drogato. Forse solo alticcio ma non abbastanza da giustificare un comportamento assurdo mentre si provava a riscostruire il contesto nel quale è maturata un’aggressione di una violenza inaudita ai danni di una donna somala non ancora identificata che, attualmente, versa in condizioni gravissime in ospedale. È accaduto venerdì sera intorno alle 22, nei pressi del Gran Hotel Salerno. La vittima è stata picchiata con estrema brutalità, fino ad essere sbattuta con la testa contro una lastra di cemento. Probabilmente l’aggressore voleva ucciderla o semplicemente non si è reso conto che ormai la sua giovane vittima era quasi esanime. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino