Abusi sui nipotini, 8 anni allo zio che spiava i fratellini con il cellulare

Abusi sui nipotini, 8 anni allo zio che spiava i fratellini con il cellulare
«Non c’è nulla di cui essere contenti in questa terribile vicenda, l’unica cosa che i genitori dei due piccini hanno commentato, è che finalmente...

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«Non c’è nulla di cui essere contenti in questa terribile vicenda, l’unica cosa che i genitori dei due piccini hanno commentato, è che finalmente è stata fatta giustizia». Sono le uniche parole che l’avvocato Martino Melchionda si sente di dire dopo la lettura della sentenza da parte del giudice per l’udienza preliminare Piero Indinnimeo. Il gup, che ha ieri condannato lo zio orco ad otto anni di reclusione, ci è andato giù pesante condannando l’uomo, un paramedico in servizio a Roma, che aveva attenzioni particolari per i due fratellini della Piana del Sele, figli di suo fratello, ad una pena superiore a quella richiesta dal pm Elena Cosentino, ovvero sette anni di carcere. L’imputato era presente alla lettura della sentenza, teso ma non scosso. 


L’uomo fu arrestato nel settembre dello scorso anno. Sul suo cellulare furono trovate gallerie fotografiche con centinaia di elementi pedopornografici e anche diverse fotografie della nipote nuda, scattate, a sua insaputa. L’uomo, difatti, aveva scaricato sul cellulare della nipote femmina una app, Cerberus, per «spiare» la ragazzina. In questo modo riusciva anche a ritrarre immagini rubate della ragazzina in atteggiamenti intimi.

Agghiaccianti i racconti che sono venuti fuori: un crescendo di violenze senza fine. I ragazzini costretti anche ad avere tra di loro mentre l’adulto guardava. Il tutto all’insaputa dei genitori che, trattandosi di un parente, avevano in lui la massima fiducia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino