L’alimentazione è al centro delle preoccupazioni degli italiani, ma spesso una scarsa o cattiva informazione distorce completamente il rapporto tra cittadini e cibo. Per questo...
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Il direttore di Città della Scienza, Luigi Amodio, guiderà il dibattito tra il pubblico e i due relatori dell’incontro: il biologo Roberto Defez, primo ricercatore all’Istituto di Bioscienze e Biorisorse (IBBR) del CNR, e il Prof. Luigi Greco, ordinario di Pediatria all’Università di Napoli “Federico II”.
«Sugli OGM ci si limita a schierarsi; il tema, al contrario, va affrontato con raziocinio: gli OGM ci riguardano», spiega Roberto Defez, che sull’argomento ha recentemente pubblicato il volume Il caso OGM (Carocci), finalista al Premio Galileo 2015. «Ci riguardano perché con essi si gioca il futuro dell’economia, dell’agricoltura, dell’ambiente in cui viviamo», afferma Defez, «ma anche perché con gli OGM produciamo il meglio del made in Italy esportato in tutto il mondo, dalla moda all’agroalimentare».
Nel suo intervento, il prof. Defez cercherà allora di sfatare i miti legati agli organismi geneticamente modificati illustrando quanto oggi la ricerca scientifica ha appurato circa il loro impatto su salute umana ed ambiente. Il problema delle diete fai-da-te e dei rischi per la salute dei bambini sarà invece il tema dell’intervento del prof. Greco: «Noi trasformiamo il cibo, ma il cibo ci trasforma», spiega Greco «iniziando dal latte: il primo alimento che riceve il bambino non è solo energia e nutrimenti, ma un complesso sistema di programmazione e della crescita e dello sviluppo. Si comprende che un programma fatto per un vitello, che cresce 400 grammi al giorno, non va bene per un neonato che cresce 30 grammi al giorno!».
Errori alimentari che, secondo Greco, dipendono dall’ambiente “obesogenico” in cui viviamo, che ha trasformato il cibo in un elemento ingannatore: «Siamo programmati per sopravvivere alla fame, e la società dell’abbondanza non fa che sopra-attivare i nostri meccanismi di accumulo per la sopravvivenza, finché non ci scopriamo obesi».
Il Mattino