È napoletana l'ultima scoperta contro il tumore all'ovaio: ecco il farmaco dell'Istituto Pascale

In Italia ci sono circa 5.000 casi di tumore all'ovaio all'anno, una malattia difficile da diagnosticare in tempo e per questo motivo causa di elevata mortalità. I...

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In Italia ci sono circa 5.000 casi di tumore all'ovaio all'anno, una malattia difficile da diagnosticare in tempo e per questo motivo causa di elevata mortalità. I ricercatori dell'Istituto Nazionale Tumori di Napoli, Fondazione G.Pascale, hanno studiato un farmaco per bloccarlo. Si chiama Olaparib ed è in grado di supportare il trattamento della recidiva del carcinoma ovarico in pazienti con mutazione dei geni BRCA 1 e BRCA 2. Si somministra alle pazienti che si sono sottoposte alla chemioterapia ed è in grado di mantenere le pazienti con la remissione della malattia molto a lungo. «Nel 15-20% dei casi questa remissione si mantiene anche per un periodo di 4-5 anni», ha detto l'oncologo Sandro Pignata, coordinatore del progetto di ricerca europeo che ha come capofila il Pascale di Napoli.

 
Si tratta di risultati mai ottenuti prima d'ora che sono stati pubblicati sul Lancet Oncology, una delle cinque riviste mediche internazionali più importanti al mondo. «È importante osservare - ha sottolineato l'oncologo - che il farmaco va utilizzato in pazienti che hanno una mutazione dei geni BRCA 1 e BRCA 2. Queste mutazioni possono essere ricercate con un semplice prelievo di sangue e sono presenti nel 20% dei casi di tumore all'ovaio». Una scoperta particolarmentre importante se si considera che offre alle familiari delle pazienti con questa malattia l'opportunità di fare prevenzione e agire per tempo con terapie preventive di tipo farmacologico e chirurgico. 

Il Pascale negli ultimi anni ha dimostrato, con le proprie ricerche in collaborazione con i principali enti di ricerca nazionali, di contribuire in modo significativo allo sviluppo e al miglioramento delle terapie contro il tumore. Nell'Istituto sono attive sperimentazioni per qualsiasi malattia oncologica alla ricerca frenetica di soluzioni efficaci. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino