Bambina sfregiata dal fidanzatino, il chirurgo Geiger: «Nessun intervento potrà mai rimuovere il danno psicologico subito» Video

Bambina sfregiata dal fidanzatino, il chirurgo Geiger: «Nessun intervento potrà mai rimuovere il danno psicologico subito»
Una bambina di 12 anni è stata sfregiata al volto con una profonda ferita provocata da un'arma da taglio: è successo a Napoli nella notte di lunedì...

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Una bambina di 12 anni è stata sfregiata al volto con una profonda ferita provocata da un'arma da taglio: è successo a Napoli nella notte di lunedì 11. Ad aggredirla, come ha riferito la piccola, sarebbe stato il fidanzatino di 16 anni mosso da motivi di gelosia. La vittima adesso, dopo aver trascorso la notte all'ospedale pediatrico 'Santobono' di Napoli, si trova a casa. La cicatrice - secondo quanto riportano i medici - sarà comunque permanente, nonostante in futuro potrà esserci la possibilità di sottoporsi a interventi chirurgici per ridurre il danno. Come? Lo spiega il chirurgo plastico Erik Geiger.


 

Secondo lei, cosa si potrebbe fare nell'immediato?
«Prima di pensare a un intervento chirurgico, è giusto occuparsi della situazione in emergenza. Sicuramente, all'ospedale pediatrico in cui la bambina è stata trasferita, i medici hanno dapprima deterso e suturato la ferita. La piccola sarà stata tenuta sotto osservazione per l'intera notte. In base al tipo di ferita bisogna capire se, in un secondo momento, sarà necessario effettuare un intervento per migliorare la cicatrice: trattarla chirurgicamente non è sempre la via corretta. Nei prossimi mesi sarà più chiaro il quadro della situazione, sapendo bene come agire per far sì che nel tempo la lesione sia meno evidente possibile».



Domani quali possibilità ha la chirurgia estetica di riparare un simile danno?
«Perché domani, partiamo da oggi. Grazie alle innovazioni tecnologiche, esiste la possibilità di lavorare sulle cicatrici facendo uso di strumenti laser, piuttosto che affidarci subito ad un intervento chirurgico. Non conoscendo il referto medico è difficile comprendere la gravità della situazione, e la possibilità che un domani la dodicenne possa subire o no un ulteriore intervento».

Secondo lei, quanto riuscirà la medicina estetica a curare l'aspetto emotivo della paziente?
«Poco. È indubbio che l'aspetto emotivo sarà segnato a vita. Nessun intervento possibile potrà mai cambiare il danno psicologico subito. È come se l'aggressore avesse avuto come obiettivo quello di marchiare la vittima a vita. “È stata sfregiata” riportano oggi i quotidiani. Ed è proprio l'etimologia della parola stessa a dirci che il volto della bambina è cambiato e non sarà mai più lo stesso».

Si spieghi meglio
«Una cicatrice così non sarà mai solo legata alla pelle o al volto, una cicatrice di questo tipo colpisce dritto all'anima. È un discorso generale e riguarda tutti coloro che portano addosso cicatrici causate da traumi: l'aspetto fisico subisce un radicale cambiamento, diventa quasi impossibile guardarsi allo specchio senza pensare al momento in cui la loro vita è cambiata permanentemente, quel momento in cui il loro volto è stato deturpato contro la loro stessa volontà».

E a proposito dell'aggressore?
«È follia anche solo credere che esistano persone incapaci di comprendere la conseguenza devastante di un simile gesto. La gelosia non è mai una giustificazione, l'egoismo però in contesti simili la fa da padrone. A volte si agisce senza nemmeno pensare, altre invece c'è troppa lucidità e troppa consapevolezza».

 

 

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Il Mattino