Firenze capitale della bistecca: tre ristoranti nella top mondiale, ma il primato è londinese

Firenze capitale della bistecca: tre ristoranti nella top mondiale
Le migliori bistecche del mondo passano anche da Firenze. La capitale italiana della bistecca è stata premiata da «101 World Steak» con ben tre ristoranti...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Le migliori bistecche del mondo passano anche da Firenze. La capitale italiana della bistecca è stata premiata da «101 World Steak» con ben tre ristoranti fiorentini in classifica.  La classifica mondiale delle migliori steak house premia Firenze, ma non solo. In Italia infatti sono 5 i ristoranti finiti nella graduatoria delle migliori bistecche al mondo. 

 

Leggi anche > Firenze, furto da film: centinaia di borse di Celine rubate. I ladri fuggono dando fuoco a dei copertoni

 

 

Al 27esimo posto la Trattoria dall'Oste, che solo in un anno ha scalato ben 15 posizioni, poi al 29esimo posto della Braceria Bifulco di Napoli, il 45esimo posto dell'Antica Macelleria Cecchini di Panzano in Chianti (Firenze), l'Osteria di Nandone a Scarperia e San Piero, nel Mugello fiorentino, al 91esimo posto e, infine, il ristorante Asina Luna a Milano al 100esimo.

 

«È un traguardo che ci rende orgogliosi - sottolineano Antonio Belperio e Carmine Bellino, titolare e responsabile marketing della Trattoria dall'Oste - e che ci spinge a continuare sulla strada della qualità. Vogliamo condividere questo riconoscimento con la città di Firenze, capitale della bistecca, così come con i nostri fornitori, collaboratori e clienti».

 

IL PODIO

 

Nel giro di un anno la Trattoria dall'Oste ha scalzato 15 posizioni, finendo per posizionarsi tra Knife a Dallas e Beltaire a Los Angeles. La classifica vede al comando Hawksmoor a Londra, davanti alla Parrilla Don Julio a Buenos Aires e al Firedoor di Sydney

 

 

IL SUCCESSO DELLA TRATTORIA DALL'OSTE

 

Nel panorama della bistecca alla fiorentina, si sono imposti come artefici di una valorizzazione della carne certificata fino a raggiungere il traguardo delle centomila bistecche l’anno servite nei 4 punti vendita (due in via Alamanni, uno in via de’ Cerchi e uno in Borgo San Lorenzo). Il concept si ispira alle steak house di livello internazionale e il raggiungimento di numeri importanti si spiega con la volontà di aprirsi a un'ampia platea di pubblico per diffondere la cultura della carne ricercando un equilibrio tra grandi numeri e cura del dettaglio.

 

La carne di manzo non solo è declinata nelle varianti più diverse, ma soprattutto con un’attenzione estrema alla varietà italiane ed estere. Insieme a Chianina, Marchigiana o Romagnola, il menù comprende infatti il Black Angus, le più pregiate razze serbe o spagnole (inclusa la Rubia gallega) fino al Wagyü, sia quello italiano (prodotto in Italia da una sola azienda, la Ca' Negra di Venezia) sia il Kobe giapponese, della rara qualità Miyazaki premiata tre volte come miglior carne di tutto il Giappone.

 

Un carnet di almeno 12 diverse razze, da raccontare prima ancora di far degustare. Il taglio e la cottura sono importanti, così come pezzatura e frollatura. Ma non basta. «Alla base di una buona bistecca alla fiorentina - spiegano dalla Trattoria dall’Oste - c’è un altro fattore, più importante: la passione per la carne di qualità, quella curiosità che tutte le mattine ci spinge a metterci in auto e macinare chilometri per ricercare gli allevamenti etici e sostenibili, a rivolgerci ai fornitori e ai selezionatori più qualificati. Lo consideriamo un investimento culturale».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino