Il farmaco contro la leucemia funziona nell'82% dei casi, ma ha strani effetti collaterali

Il farmaco contro la leucemia funziona nell'82% dei casi, ma ha strani effetti collaterali
La notizia è importante, ma non del tutto positiva: la terapia contro la leucemia, ideata e sperimentata nell'ultimo anno da Novartis e ottenuta modificando...

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La notizia è importante, ma non del tutto positiva: la terapia contro la leucemia, ideata e sperimentata nell'ultimo anno da Novartis e ottenuta modificando geneticamente le cellule immunitarie, funziona nell'82% dei pazienti. Tuttavia, ci sarebbero effetti collaterali, anche gravi, che non sono ancora del tutto prevedibili.


Lo affermano i risultati del test di fase 2 presentati al meeting della American Society of Hematology, secondo cui il farmaco, chiamato provvisoriamente CTL019, presenta però degli effetti collaterali gravi abbastanza frequenti. I soggetti trattati, spiega il comunicato della Novartis, l'azienda che mette a punto la terapia, erano 50 pazienti giovani con leucemia linfoblastica acuta su cui non avevano avuto effetto le terapie tradizionali o in cui il cancro si era ripresentato. Il 60% dei pazienti in remissione dopo sei mesi erano ancora liberi dalla malattia.

«Il Ctl019 - spiega la compagnia - fa parte di una classe di farmaci che si ottiene alterando geneticamente le cellule T del paziente, che vengono poi reinfuse». Quasi metà dei pazienti ha sviluppato una sindrome da rilascio delle citochine, una malattia potenzialmente pericolosa, e il 15% ha avuto sintomi neurologici gravi.

La cosiddetta immunoterapia, cioè lo sfruttamento dello stesso sistema immunitario per combattere i tumori, è ormai la tecnica più usata contro il cancro ma, sottolineano alcuni esperti in un articolo sul New York Times, non è priva di rischi. L'uso di questi farmaci potrebbe essere alla base dell'insorgenza di un tipo di diabete, inoltre i vari test clinici hanno registrato effetti collaterali gravi nel 20% dei casi, che salgono al 50% se vengono usati in combinazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino