Uno spruzzo, anzi 3, per ritardare il piacere che 4 milioni di uomini italiani provano troppo in fretta. È disponibile nelle farmacie della Penisola il primo spray...
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Secondo le stime degli esperti, l'eiaculazione precoce interessa il 20-30% dei maschi italiani ed «è importante sottolineare che si tratta di una malattia, la più importante disfunzione sessuale maschile - afferma Vincenzo Mirone, professore ordinario di Urologia all'università Federico II di Napoli - Nell'80% dei pazienti ha una base genetica e si definisce primaria, mentre il restante 20% soffre di eiaculazione precoce secondaria: uomini che fino a circa 50 anni hanno eiaculato normalmente, finché non sono intervenute patologie quali prostatite, disfunzione erettile, malattie tiroidee o altre ancora, che hanno fatto insorgere il problema».
Ma sotto le lenzuola cosa dice l'orologio? «Se un rapporto sessuale cosiddetto 'normalè prevede una durata di 6,7 minuti dalla penetrazione all'eiaculazione - precisano gli specialisti - un'eiaculazione si definisce precoce quando è al di sotto dei 2 minuti (lieve) o sotto il minuto (grave)». E se per l'eiaculazione precoce secondaria si può intervenire sulla causa che l'ha generata, nel caso della primaria il rischio è di soffrirne per tutta la vita, con «gravi conseguenze che incidono sul benessere della coppia». Ecco perché, esorta Mirone, «è importante che il paziente sia valutato tempestivamente da un medico specialista (urologo o andrologo) per individuare la corretta soluzione». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino