Operato al cervello mentre suona il clarinetto, per la prima volta in Italia

Operato al cervello mentre suona il clarinetto, per la prima volta in Italia
Intervento chirurgico per tumore cerebrale, il primo così concepito in Italia, all'ospedale S.Anna di Ferrara. Il paziente (in settembre, si è appreso adesso)...

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Intervento chirurgico per tumore cerebrale, il primo così concepito in Italia, all'ospedale S.Anna di Ferrara. Il paziente (in settembre, si è appreso adesso) è stato operato da sveglio mentre suonava il clarinetto, in condizione vigile e collaborativa. Il reparto coinvolto è la Neurochirurgia diretta da Michele Alessandro Cavallo, già punto di riferimento nazionale per interventi in awake surgery (svegli).


In caso di tumori cerebrali l'obiettivo neurochirurgico è duplice: asportare quanta più massa possibile e minimizzare i potenziali danni alle funzioni cerebrali provocati dalla chirurgia. Esistono strumenti per monitorare le funzioni motorie, ma non le sensitive, e l'intervento avrebbe potuto essere eseguito in awake surgery con monitoraggio intraoperatorio della funzione motoria grazie alla registrazione dei segnali elettrici da parte dei neurofisiologi. Il fatto che il paziente sia un musicista professionista ha costituito la base per tentare di presidiare, con esiti positivi, anche il sensitivo.

Il paziente, proveniente da un'altra regione, la scorsa estate ha avuto un'improvvisa crisi epilettica. Le indagini hanno confermato che la causa risiedeva in un tumore localizzato nell'area cerebrale sensitiva di destra, la stessa da cui deriva la percezione della sensibilità a mano e braccio di sinistra. Il paziente suona il clarinetto, strumento che richiede movimenti veloci, precisi e pressoché automatici delle dita (l'azione di un musicista è sempre determinata e modulata dalla percezione tattile delle componenti dello strumento, come ad esempio le corde per la chitarra, i tasti per il pianoforte, fori e chiavi per il clarinetto).


Così, per la prima volta in Italia, su proposta del neurochirurgo Pasquale De Bonis e del direttore della Neurochirurgia, Michele Alessandro Cavallo, si è deciso di intervenire asportando la neoplasia mentre il paziente - la cui disponibilità è stata fondamentale - suonava il clarinetto. Stimolando nella fase operatoria specifiche zone cerebrali, sono stati evocati disturbi sensitivi complessi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino