Rughe da web call, l'effetto zoom non piace: «Si possono ridurre i difetti ma no ad eccesso di filler»

Rughe da web call, l'effetto zoom non piace: «Si possono ridurre i difetti ma no ad eccesso di filler»
Sempre più digitalizzati, anche nel lavoro. La pandemia ha modificato anche le modalità di comunicazione e sempre più persone si trovano a doversi...

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Sempre più digitalizzati, anche nel lavoro. La pandemia ha modificato anche le modalità di comunicazione e sempre più persone si trovano a doversi "incontrare" virtualmente su piattaforme online. Comodo, sicuramente. Ma la propria immagine che esce dalle room online non piace a tutti. Luci e ombre che scavano o appiattiscono i volumi del viso, rendendo più evidenti i difetti: smart working, video call e webinar hanno reso evidente in questi mesi l'impatto negativo della videocamera sull'immagine. Ma per contrastare gli aspetti estetici negativi del cosiddetto «boom Zoom», ci sono trucchi, cosmetici e tecniche su cui contare. A fare il punto sui tanti aspetti che vedono la pandemia Covid incrociarsi con la nostra immagine è il 42/mo Congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (Sime), in corso a Roma.

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«Tablet e pc inquadrano in genere dal basso verso l'alto sottolineando gli inestetismi di volto e collo. Spesso quindi la nostra immagine in video call non ci piace - spiega Emanuele Bartoletti, presidente Sime - Bisogna però stare attenti alla 'zoom boom', ovvero alla sbagliata tendenza di valutarsi non per come si è nella vita vera, ma per come si appare tramite uno schermo, cosa che è stata riscontrata nei Millennials, ma soprattutto nella generazione Z, o dei nativi digitali. Molti problemi si risolvono semplicemente sollevando il piano di appoggio del dispositivo, così da permettere un inquadratura dall'alto verso il basso». È meglio invece, consiglia Bartoletti, «guardarsi dall'intervenire con trattamenti estetici che mirano a correggere quelle imperfezioni con un eccesso di riempimento con filler. In questo modo si ottiene un effetto luna piena a dispetto delle ombre sul volto, mentre queste ultime sono importantissime. Non bisognerebbe oltrepassare mai certi limiti, oltre i quali - conclude - purtroppo si rischia di ottenere un risultato molto poco naturale con una omologazione dei risultati». 

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Il Mattino