Cosa accadrebbe se il nostro cervello smettesse di produrre la serotonina, ovvero la cosiddetta molecola della felicità? La risposta arriva da uno studio tutto italiano...
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«Il nostro studio ha permesso di associare il deficit di serotonina allo sviluppo di sintomi riconducibili alla sindrome maniacale - spiega Pasqualetti - infatti abbiamo dimostrato che la cosiddetta molecola della felicità è fondamentale per attenuare lo stress da insultì ambientali provenienti dal mondo esterno, senza di essa il nostro cervello è più attivo, da cui appunto la fase 'up' o maniacale che fa da contraltare alla depressione».
I ricercatori hanno condotto lo studio attraverso una sperimentazione su modelli animali e così hanno visto che i topi a cui veniva inibita la produzione di serotonina mostravano comportamenti, come ad esempio la perdita del senso del rischio, assimilabili a quelli delle persone in fase maniacale. Se però agli stessi animali veniva somministrato l'acido valproico, un farmaco comunemente usato per la cura del disturbo bipolare, ecco che i loro tratti comportamentali alterati si normalizzavano.
Oltre all'analisi comportamentale, i ricercatori hanno condotto lo studio anche nelle cellule nell'ippocampo dove i geni sono risultati più attivi proprio in corrispondenza della fase maniacale. «La conoscenza dei complessi meccanismi che governano la fenomenologia del disturbo bipolare - conclude Pasqualetti - costituisce senz'altro un passo in avanti per l'identificazione di modelli validi per testare terapie farmacologiche sempre più
avanzate». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino