L'influenza sta già colpendo (prima del previsto) e alla fine metterà ko 7 milioni di italiani. È l'allarme lanciato dalla Società italiana di...
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PIÙ AMMALATI. Secondo i 3 mila medici presenti all'evento, dall'inizio della sorveglianza epidemiologica sono stati già 642 mila gli italiani che si sono ammalati: 137 mila in più rispetto all'anno scorso nello stesso periodo. Solo nell'ultima settimana si sono registrati 167 mila casi in più, in particolare in Sicilia, che è la regione più colpita. Nonostante i numeri e le previsioni siano allarmanti, i livelli di copertura vaccinale rimangono bassi, anche tra i soggetti a rischio. Si vaccina solo il 53% degli over 65 e tra l'1,7% e il 3,1% dei bambini al di sotto dei 5 anni. Percentuali di molto inferiori a quanto previsto dal piano nazionale per la prevenzione. La volontà del Ministero della Salute, infatti, sarebbe quella di raggiungere un obiettivo di copertura del 75% e uno ottimale del 95% per tutte le categorie a rischio.
AD ALTO RISCHIO. L'anno scorso i casi di persone con patologie pregresse, che si sono aggravate a causa dell'influenza, sono stati molti: 809 i pazienti gravi finiti in terapia intensiva, 198 quelli deceduti. L'89% di chi non ce l'ha fatta soffriva almeno di un'altra patologia e non era vaccinato. «Questi dati - ha sottolineato Claudio Cricelli, presidente Simg - ci devono far riflettere sull'utilità del vaccino anti influenzale. Una persona è in grado di infettarne altre otto nell'arco di un metro di distanza rendendo pericolose classi scolastiche, metropolitane, aerei e altri luoghi di incontro. Non è mai troppo tardi per ricorrere a questo fondamentale strumento di profilassi - ha proseguito Cricelli -. Il vaccino è efficace, sicuro e ben tollerato. E a differenza dell'anno scorso non si stanno evidenziando criticità nella distribuzione delle scorte».
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Il Mattino