(L'immagine e il video del contatto con l'atmosfera ripresa dal satellite della Japan Meteorological Agency, credits Pravda e Jpa )
Si tratta della terza esplosione di meteorite, per potenza, nell'arco di 100 anni, che viene dopo solo quella di Chelyabinsk nel 2013 (440 chilotoni) e di Tunguska nel 1908 (almeno di 3 megatoni, dove ogni megatone è pari all'esplosione di un milione di tonnellate di tritolo).
L'esplosione in questo caso è avvenuta «sopra il mar di Bering, quindi non ha avuto lo stesso effetto di quella di Chelyabinsk e non è apparsa nelle notizie», ha detto Kelly Fast, del programma di osservazione degli asteroidi vicini alla Terra (Near earth object, Neo) della Nasa.
Il satellite Terra della Nasa e quello giapponese Himawari ne hanno registrato la scia di polveri. Sulla base dei dati militari, i ricercatori della Nasa hanno potuto calcolare che il meteorite è esploso a 25,6 chilometri di altitudine. L'asteroide, che non era noto, ha colpito la Terra alle 11,48 locali, ptraticamente in pieno giorno. Essendo precipitato in un'area estremamente remota non ci sono testimonianze dirette conosciute. L'unico a testimoniare l'evento (come si vede nella foto sopra), come già accennato, è stato il satellite meteorologico giapponese che ha casualmente ripreso la scia di fumo lasciata dietro di sé dal meteorite. Eventi del genere avvengono in media una volta ogni 20-40 anni, anche se non esiste una regolarità, come dimostra l'esplosione di Chelyabinsk, avvenuta nel febbraio 2013.
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Il Mattino