Tenta di disfarsi del cane lanciandolo dal finestrino, inseguito e denunciato

Tenta di disfarsi del cane lanciandolo dal finestrino, inseguito e denunciato
Forse stanco di quel cucciolo, un meticcio di 3 mesi, aveva deciso di disfarsene nel peggiore dei modi, gettandolo dal finestrino della propria automobile. Protagonista di questa...

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Forse stanco di quel cucciolo, un meticcio di 3 mesi, aveva deciso di disfarsene nel peggiore dei modi, gettandolo dal finestrino della propria automobile. Protagonista di questa triste storia, avvenuta il 2 giugno del 2011 lungo via Ardeatina all'altezza di via Santa Fumia, non molto lontano da un canile della zona, un 39enne di Albano Laziale finito sotto processo per abbandono di animali.


Erano le 16 e 30 quando l'uomo aveva accostato la sua Yaris sul lato della strada e, convinto di non essere visto, aveva abbassato il finestrino dell'automobile e da quest'ultimo aveva scaraventato il cagnolino fuori. Poi, senza dimostrare alcun pentimento, aveva ingranato la marcia ed era ripartito a tutta velocità. Una scena che, però, non era sfuggita a 4 ragazzi che, in quel momento, transitavano sulla stessa strada seppur nella direzione opposta.

I giovani, inorriditi dal barbarico gesto dell'uomo, avevano deciso di agire. Così, fatta inversione, si erano lanciati all'inseguimento della piccola utilitaria. L'uomo alla guida della vettura, capendo di avere qualcuno alle calcagna, anziché arrestare il veicolo avrebbe tentato una rocambolesca fuga nel tentativo di seminarli. Tuttavia, annotata la targa, i giovani avevano fatto dietrofront ed erano tornati per verificare le condizioni del cucciolo ferito per prestargli soccorso.

Successivamente si erano presentati dai vigili del XII Gruppo per sporgere denuncia riuscendo, così, ad incastrare il 39enne. A seguito delle indagini, come si legge nel capo d'imputazione redatto dal pubblico ministero Simona Maisto, «la responsabilità dell'imputato è stata provata dagli accertamenti della polizia giudiziaria senza necessità di ulteriori indagini» e, per questo, l'uomo è finito sotto processo dove rischia una condanna a 1 anno di reclusione a cui si potrebbe aggiungere una pena pecuniaria compresa tra 1000 e 10000 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino