Come hanno fatto due ragazzi, due cucine e due cellulari a conquistare una community di 3 milioni di persone? Lo raccontano al Mattino i due giovani che hanno creato uno dei...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nasce allora Al.ta Cucina, che in realtà stava a significare Alimentari Tartaglia Cucina. Alessandro, da bravo ingegnere e senza alcuna esperienza nella produzione video, inizia a costruirsi il set con un treppiede da pochi euro, qualche pezzo di legno, tanto scotch ed una piramide di sedie per tenere la lampadina del comodino. “Ruba” il pianale nero del forno di casa da usare come sfondo, che poi diventerà la firma inconfondibile dei video di Al.ta Cucina. Gira il primo video con il suo cellulare e con l’aiuto della mamma Susanna. Simone nel frattempo si occupa invece dell’art direction ed insieme pensano a varie strategie di crescita online. Le persone iniziano a condividere regolarmente le videoricette di Al.ta Cucina (www.altacucina.co), a taggare i propri amici nei commenti e a ricreare ogni piatto. I Mi Piace continuano a salire ogni giorno. Capiscono di aver creato un prodotto che interessa. Iniziano a pensare che magari possa diventare qualcosa di più grande di una semplice pagina Facebook dei supermercati di famiglia. Creano un blog, producono sempre più video. Anche Simone, con l’aiuto del suo coinquilino, inizia a produrre videoricette.
Entrambi continuano a girare nelle proprie cucine, entrambi nei tempi ritagliati tra lo studio ed il lavoro, entrambi con set molto amatoriali e con due cellulari come telecamere. Iniziano a produrre 7 nuove videoricette a settimana e la pagina comincia a crescere con una media di 40mila nuovi followers settimanali e senza ancora spendere un euro per promuovere la pagina. Arrivano le prime opportunità per iniziare a monetizzare creando video in collaborazione con diversi brand. Rifiutano le offerte e decidono di continuare a focalizzarsi sull’esperienza della community. Due anni e mezzo dopo sono al centro di una community di oltre 2,4 milioni di amanti della cucina italiana, con oltre 650 milioni di visualizzazioni video e utenti provenienti da ogni angolo del mondo. Il gruppo privato annesso diventa una delle community Facebook di amanti della cucina più grandi del mondo, con più di 170mila membri e 500mila interazioni mensili. In poco più di due anni, part-time, senza alcun investimento o risorse, muniti solamente di due cellulari e senza esperienza professionale nel mondo della cucina, Alessandro e Simone creano uno dei canali online di cucina italiana più seguiti in Italia e, forse, nel mondo. Decidono allora di andare oltre la pagina Fb e si prefiggono un obiettivo più grande di loro: vogliono insegnare a tutto il mondo la buona cucina italiana, statisticamente la più amata da tutti. Vogliono raccontare l’Italia, quella bella e quella buona di cui si parla sempre meno. Vogliono creare prodotti e servizi che possano rendere la cucina italiana semplice per tutti. Vogliono portare l’Italianità nel mondo, per far innamorare nuovamente tutti del Paese più bello. Poi la sorpresa. A settembre 2018 trovano un gruppo di imprenditori che credono nel progetto quanto loro. Simone si licenzia dal suo lavoro a Londra, Alessandro mette in pausa gli studi e aprono l’ufficio di Al.ta Cucina a Milano. Finalmente possono lavorare a tempo pieno sul progetto e hanno la possibilità di girare le videoricette in un vero studio e non nelle cucine di casa tra le urla di mamme e ragazze. La qualità dei video cresce notevolmente. Parlano con diversi brand per avviare le prime collaborazioni ed iniziano a sviluppare una piattaforma innovativa che andrà a rivoluzionare il modo in cui le ricette italiane vengono cercate, consultate e condivise. Così cominciano ad assumere i primi membri del team. Una storia iniziata quasi per gioco su Facebook, è dunque diventata non solo uno dei canali più seguiti d’Italia, ma anche un progetto che sta offrendo, e si spera che continuerà ad offrire, nuovi posti di lavoro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino