Un amore senza limiti, senza confini e pregiudizi. In passato qualcuno li avrebbe chiamati una 'strana coppia'. Ma...
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In passato qualcuno li avrebbe chiamati una 'strana coppia'. Ma oggi, Anita Lesko, 54 anni, e Abraham Nielsen, 28, colpiti entrambi da autismo, hanno celebrato la loro unione sotto la luce dei riflettori. Si sono sposati con più di 150 invitati, a San Diego in California, dando vita al primo matrimonio in cui tutti i partecipanti soffrono di autismo, di sindrome di Asperger, o di uno dei cinque disordini dello sviluppo mentale ad esso collegati.
La celebrazione senza precedenti è stata voluta dalla coppia, originaria della Florida, per attrarre l'attenzione del mondo su di un disturbo che spesso conduce ad emarginazione sociale ed esclusione dei malati da tanti eventi pubblici. Le persone colpite nella maggior parte dei casi esibiscono comportamenti o gesti ripetiti, ossessivi o rumorosi, che vengono fraintesi. «Io e Abraham abbiamo una missione nella nostra vita - ha detto Anita -: cambiare i preconcetti comuni sull'autismo. Far capire che anche noi malati abbiamo bisogno di amore, di relazioni, di unioni, e dare così speranza ai genitori di bambini colpiti dalla patologia». Così, nei saloni della conferenza 'Love & Autism' - tenutasi a San Diego in California - lo scambio dei voti tra Anita e Abraham è stato celebrato da un officiante autistico. Gli anelli nuziali sono stati portati all'altare da un bimbo con lo stesso disturbo, i fiori sono stati sparsi da due ragazzine anch'esse malate. E anche i testimoni soffrivano di Asperger.
La scintilla tra i due sposi è scattata sei anni fa, ad un gruppo di sostegno a Pensacola in Florida per i malati di autismo: «Quando i nostri occhi si sono incontrati, è successo qualcosa - ha raccontato la sposa -. È scattata una scintilla nei nostri cuori. Poi parlando abbiamo capito di avere gli stessi problemi di solitudine». Ma Abraham e Anita - con una differenza di età di più di 25 anni - hanno aspettato che il futuro sposo finisse gli studi, e si sono fidanzati ufficialmente solo nel dicembre 2014: «L'amore - hanno detto nei loro voti nuziali - è parte dell'esperienza degli esseri umani, e non cambia con le differenze neurologiche di chi soffre di autismo». «Prima della processione verso l'altare - hanno raccontato - una donna ci si è avvicinata per dirci che suo figlio soffre di autismo e per ringraziarci di aiutarla a sognare un futuro come il nostro anche per il suo piccolo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino