Tanto lavoro a casa e al monitor, vecchie passioni ripercorse e nuovi progetti messi in campo con entusiasmo e fiducia, tanti contatti itrapresi o ritrovati. Anche questo è...
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Filippo Arpaia è un professionista, impegnato nel design e l’architettura d’interni, ma da pochi mesi ha rispolverato un amore giovanile, quello per la musica e il canto: comporre melodie e scrivere testi ispirati alle esperienze, agli amori e alle storie di una vita.
È con Roberto D’Aquino che questa nuova avventura si è concretizzata, dopo essersi rivisti e risentiti grazie ai social durante il lockdown. D’Aquino è musicista da sempre, bassista con trascorsi autorevoli che passano da Gigi D’Alessio a Giorgia e Peppino di Capri.
«Ci siamo rivisti dopo molti anni e gli ho fatto ascoltare alcune canzoni che ho scritto e che Roberto ha deciso di produrre e riarrangiare» racconta Arpaia.
La prima uscita è stata “Sulo”, un brano grintoso e easy listening, testo in italiano, dialetto (come il titolo) e inglese con un inciso rappato: nell’esecuzione Arpaia e D’Aquino si sono avvalsi della collaborazione di Giulia Fasolino (cori), Alfredo Golino (drum), e Maurizio Fiordiliso (chitarra), mentre un videoclip totalmente made in Napoli è stato girato da Pagina.movie ed è già in rete.
«Le mie canzoni nascono da sole, vengono fuori già con le parole, per citare Vasco. Non sono un musicista, però le cose che scrivo nascono sempre insieme: musica e parole»: nel frattempo Arpaia torna in sala registrazione con altri brani che faranno parte di una racconta pronta dopo l’estate.
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Il Mattino