Forse, l’avrebbe considerata più un’ipotesi cinematografica che reale, ma Javier Bardem ha invece appena vissuto un’esperienza non da tutti – quella...
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E dunque: se il personaggio di “Mare dentro” – uno dei suoi ruoli più intensi (per il quale è stato candidato nel 2005 ai Golden Globe come miglior attore di film drammatico, e nel 2004 ha vinto la Coppa Volpi a Venezia) – lo teneva costretto in un letto, con la sola possibilità di desiderarlo, il mare, oggi Javier Bardem ci si è invece immerso come non aveva immaginato.
Ospite e insieme sostenitore di Greenpeace e della sua campagna in Antartide, è infatti sceso a 270 metri di profondità, con una capsula sottomarina a due posti comandata dal biologo marino John Hocevar – che ha parlato dell’attore come di un passeggero molto rilassato, nonostante fosse la sua prima immersione; e ha aggiunto “Sembrava completamente sbalordito da tutta la situazione e anch’io lo ero”.
E in effetti, nel resoconto riportato dal sito di Greenpeace (www.greenpeace.org), Bardem ha confermato come sia stata “Un’esperienza molto rilassata; mi aspettavo di diventare più nervoso, mentre ci immergevamo”. Ma l’attore ha soprattutto raccontato le sue emozioni, che sono state il volano per sostenere la missione di Greenpeace, e cura e tutela dei fondali e dei loro ecosistemi: “Sono rimasto totalmente stupito dall’enorme varietà di colori e di vita che ci circondava. Non sono un biologo, ma trovare un mondo rosa, giallo e verde di coralli e spugne in fondo all’Oceano antartico è stata una vera sorpresa per me”; concludendo che l’esperienza lo ha indotto a valutare “esattamente perché abbiamo bisogno di mostrare rispetto come esseri umani” e sottolineando quanto importante sia “documentare queste specie in tutta la loro colorata esistenza” e dunque proteggerle con e nel loro ambiente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino