Roma, le rubano la borsa e lei scrive ai ladri: «Non vi giudico, la vita è ingiusta. Restituitemi solo le foto»

Il volantino: «Per favore, capiscimi. Posso fare nuovi documenti e comprare nuove cose. Ma non le vecchie foto»

Perdere una borsa non fa piacere a nessuno. Ancora meno quando questa viene rubata. C'è però chi la prende con filosofia, arrivando persino a scrivere una...

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Perdere una borsa non fa piacere a nessuno. Ancora meno quando questa viene rubata. C'è però chi la prende con filosofia, arrivando persino a scrivere una lettera ai ladri in cui chiede indietro non tanto la borsa, ma solo uno degli oggetti che conteneva: un hard disk con delle foto salvate all'interno. Succede a Roma, precisamente al rione Prati, dove una donna ha tapezzato il quartiere di volantini in cui si rivolge direttamente ai criminali con toni straordinariamente garbati. «Ciao - scrive la misteriosa protagonista di questa storia - il 10/10/2021 in via Alberica 2 la borsa nera "Deuter" è stata prelevata dalla nostra auto blu. C'erano molte cose in questa borsa, ma l'unica importante per me è il disco rigido Samsung con le foto». 

«Non vi giudico, so che la vita è ingiusta»

La lettera, diventata virale sui social, prosegue: «Non sto incolpando nessuno di niente, so che la vita è ingiusta e non giudicherò nessuno. Non sono un Dio. E capiso che ci sono molte persone in questo mondo che hanno situazioni di vita davvero complicate, probabilmente molto più complicate della mia». La donna fa poi la sua richiesta ai ladri: «L'unica cosa che voglio è recuperare tutte quelle foto personali che sono semplicemente ricordi preziosi. Non sto chiedendo cose costose da questa borsa. Il destino ha deciso che quelle cose devono sparire da me e va tutto bene. Ma la perdita dei ricordi è troppo devastante per accettarla». 

Il volantino si conclude con le modalità di riconsegna proposte dalla vittima del furto: «Ogni mattina controllerò la presenza di una busta, con all'interno il disco rigido Samsung, nella fessura della cassetta postale del noleggio "Vespa" di in via degli Ombrellari 51». Infine, l'ultimo appello alla sensibilità dei criminali: «Per favore, capiscimi. Posso fare nuovi documenti e comprare nuove cose. Ma non le vecchie foto».

 

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Il Mattino