Capri: moda sostenibile da Le Farella con l'indaco vegetale di Otramar

Capri: moda sostenibile da Le Farella con l'indaco vegetale di Otramar
Farella, storica boutique caprese di maglieria artigianale e tessitura a mano, lancia una raffinata Capsule collection  che guarda alla sostenibilità ambientale: i...

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Farella, storica boutique caprese di maglieria artigianale e tessitura a mano, lancia una raffinata Capsule collection  che guarda alla sostenibilità ambientale: i nuovi capi dell’autunno inverno 2022,  sono infatti nati in collaborazione con Oltramar, studio di design specializzato nella tintura a mano con indaco vegetale.

Maglie, abiti, stole, 100% cachemire,  in filati più o meno leggeri,  monocromatici, nelle tinte naturali del beige e bianco, o in puro blu indaco. Dettaglio non casuale, eleganti cordoncini in stile marinaresco che richiamano i classici nodi per le barche da cingere al collo o in vita.

Una joint venture tra piccole aziende accomunate dalla cura , ricerca e passione artigianale che sublima il lavoro di entrambe, dando vita a due speciali colorazioni: “Azzurro di Provenza” e “Blu del Tirreno”.

La fibra vive come vivo è il colore vegetale. “Oggi la produzione e l’utilizzo delle piante ad indaco  ritornano popolari grazie alla condizione di sostanza non tossica,  ed una maggiore attenzione che il  consumatore sta acquisendo verso soluzioni green oltre che alla bellezza del processo e la ricchezza visiva dei toni ottenuti.” Affermano le Farella, tre generazioni di donne, sorelle e nipoti ,unite dal 1990 in questa piccola e preziosa impresa familiare che custodisce tradizioni e ispirazioni locali.

Ed ecco che le tinture vegetali, soppiantate in seguito alla scoperta dei colori di sintesi verso la fine dell’800, tornano ad essere protagoniste, complice una maggiore consapevolezza dell’utente medio all’emergenza ambientale ed alla diversa resa e quindi qualità di simili metodi naturali.

Otramar ( dall'istro-veneto " oltremare"), creazione dell’italo-croata Valentina Bassanese, che ha fatto del blu uno stato d’animo ed una vocazione  costante,  testimonia un metodo multidisciplinare e sperimentale, tra design ed artigianato.

Tingere all’indaco vegetale è per Valentina un’attività meditativa profonda, un catalizzatore di idee, pensieri, emozioni. Le variazioni cui è soggetto il colore sono esaltate e ritenute vitali proprio come fondamentali sono i diversi momenti della vita di ognuno.

“ La tintura all’indaco è un meraviglioso lavoro di squadra dove un artigiano, il suo tino e l’ambiente che li circonda collaborano senza che nessuno prevalga sull’altro, in un equilibrio e in un ascolto continuo ” , dichiara.   

Un approccio contemporaneo, quello dei due brand che consegna come risultato un prodotto  che ci parla di storia , natura e territorio, in modo attuale e sostenibile.

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Il Mattino