Chef Barbieri, Medicina è il suo paese in zona rossa: «Morte persone che conoscevo, ho paura»

«Mia madre di 86 anni, le mie sorelle, i miei familiari residenti a Medicina. Li sento sempre, più volte al giorno, per sapere come stanno. Manco da mesi, sono...

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«Mia madre di 86 anni, le mie sorelle, i miei familiari residenti a Medicina. Li sento sempre, più volte al giorno, per sapere come stanno. Manco da mesi, sono provato: la situazione è molto grave. In questi giorni sono morte persone che conoscevo, sono addolorato. Mai come in questo momento bisogna stare uniti e, soprattutto, rimanere a casa. I medicinesi sono tosti, coraggiosi, supereranno anche questo momento ». Parola dello chef e conduttore televisivo Bruno Barbieri che è nato a Medicina, il Comune del Bolognese che, come disposto dall'amministrazione in accordo con la Regione Emilia-Romagna e Governo, è stato chiuso per l'alto numero di contagi da coronavirus.




Raggiunto al telefono dall'ANSA, Barbieri ha aggiunto: «Ho parlato con mia sorella oggi: è arrivato al lavoro l'hanno subito fatto tornare a casa. In questo momento di grande difficoltà dobbiamo rimanere nelle nostre condizioni, un costo di mangiare una ciotola di riso al giorno». «Dobbiamo essere responsabili anche per rispettare il lavoro instancabile dei medici e degli infermieri. Bisogna imitare la Cina è chiudere tutto, evitare che si diffondano i contagi ». Per lo chef bolognese, legatissimo alla città d'origine essendo nato «proprio all'ombra dell'orologio» il monumento simbolo, «la comunità di medicina ha una grandissima forza di volontà» e sarà capace di «affrontare una guerra dove il nemico è invisibile e dal quale ci si può proteggere da solo rimanendo in casa, avendo cura della propria salute e di quella degli altri ».

Apprezzato da Barbieri anche il discorso del sindaco Matteo Montanari che, parlando ai cittadini, «ha mostrato la vicinanza alla comunità e, in questo momento difficile, non sentirsi soli è la cosa più importante. Medicina ce la verrà, dopo aver ripartito tutti insieme più forti di prima ».
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Il Mattino