Lo chef candidato al Nobel per la pace: «Ha sfamato milioni di bisognosi»

José Andrés, lo chef candidato al Nobel per la pace: «Ha sfamato milioni di bisognosi»
C'è uno chef candidato al premio Nobel per la pace. Si chiama José Andrés, 49 anni, è nato in Spagna, a Mieres, ma vive e lavora negli Stati...

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C'è uno chef candidato al premio Nobel per la pace. Si chiama José Andrés, 49 anni, è nato in Spagna, a Mieres, ma vive e lavora negli Stati Uniti. Possiede ristoranti a Washington, Los Angeles, Las Vegas, South Beach in Florida, Frisco in Texas e Dorado a Porto Rico. Ma soprattutto è presidente del comitato consultivo di LA Kitchen, un'impresa sociale di Los Angeles che lavora per ridurre lo spreco alimentare. Nel 2016 gli è stata assegnata la National Humanities Medal in occasione di una cerimonia della Casa Bianca. Il motivo della candidatura, nata su iniziativa del deputato democratico John Delaney, è per la creazione della World Central Kitchen con la quale «ha sfamato milioni di bisognosi».




Nel 2017 con la sua organizzazione no profit ha cucinato per i sopravvissuti all'uragano Maria che devastò Porto Rico provocando quasi 3mila morti. Famiglie che avevano perso tutto e che rischiavano di morire di fame. La settimana scorsa è volato in California per aiutare le vittime dei terribili incendi che hanno devastato lo stato. 

«Questo è il bisogno umano più basilare e Andrés ha dimostrato di essere di classe mondiale in questo essenziale campo umanitario - ha detto il deputato Delaney al Washington Post - Con uno spirito incredibile e una mente innovativa, Andrés sta risolvendo uno degli antichi problemi del mondo e sta fornendo ai leader mondiali una nuova road map per fornire assistenza più efficace in caso di  futuri disastri».
 
Nonostante la fama lo chef ha sempre messo in secondo piano il successo per dare aiuto ai bisognosi. E dopo la notizia della candidatura al Nobel ha mantenuto il suo solito profilo umile scherzandoci sopra. «Nominano proprio chiunque», ha detto al Washington Post. Per lui il cibo è unione, è l'elemento chiave per la sopravvivenza: «Alla fine ti rendi conto che l'impatto del cibo è ogni giorno maggiore». 
 


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Il Mattino