Chiara Ferragni denunciata, il Codacons attacca ancora: «I Ferragnez difesi da politici leccapiedi»

Chiara Ferragni denunciata, il Codacons attacca ancora: «I Ferragnez difesi da politici leccapiedi a caccia di voti e da morti di fama»
Chiara Ferragni e Fedez da una parte, il Codacons dall'altra. Una nuova denuncia, questa volta rivolta solamente alla imprenditrice e fashion blogger, accusata di...

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Chiara Ferragni e Fedez da una parte, il Codacons dall'altra. Una nuova denuncia, questa volta rivolta solamente alla imprenditrice e fashion blogger, accusata di «blasfemia e offesa al sentimento religioso» per la sua immagine apparsa su Vanity Fair che la raffigurava come la Madonna. Il mondo dei social che prende posizione e la difende. Poi il nuovo attacco dell'associazione. Una telenovela che riparte sulla falsariga di quanto già avvenuto mesi fa con il tentativo del Codacons di bloccare i milioni raccolti per aiutare gli ospedali a fronteggiare l'emergenza Covid-19 - proprio su iniziativa dei Ferragnez - giudicando la piattaforma GoFundMe poco chiara.


«Oggi una schiera di leccapiedi a caccia di voti e 'morti di fama' scendono in campo per difendere i Ferragnez», attacca in una nota il Codacons riferendosi alle numerosi prese di posizione apparse su Twitter in difesa di Chiara Ferragni. «Peccato siano le stesse persone che fino a ieri difendevano la religione quando Matteo Salvini si faceva ritrarre col rosario in mano. Le stesse persone che gridavano alla blasfemia e al sacrilegio e parlavano di insulto alla religione e ai fedeli», aggiunge l'associazione che non fa nomi ma rimanda ai vari commentida parte di esponenti politici di vari partiti, attori e personaggi televisivi.

«Questi politici - prosegue la nota - pur di elemosinare qualche voto attingendo al bacino di utenza degli influencer, non esitano a smentire se stessi e a contraddirsi, dimostrando quanto povera e degradata sia diventata la politica italiana che lecca i piedi ad influencer come Fedez e Ferragni sperando di incrementare i propri consensi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino