Fino a una settimana fa era un piccolo profugo dalla Nigeria in un ospizio per senza tetto di Manhattan. Poi il piccolo Tanitoluwa Adewumi ha vinto il campionato di scacchi dello...
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Una favola buona in un mondo alla rovescia. «Penso di sognare e spero di non svegliarmi» ha detto a Kristof il papà del piccolo campione. Il columnist aveva preso Tani ad esempio del principio che il talento è universale anche se le opportunità non sono per tutti. Tani, che ha cominciato a giocare a scacchi soltanto un anno fa, ha sconfitto coetanei delle scuole d'elite di New York portando il suo settimo trofeo nel rifugio per senzatetto dove la famiglia aveva trovato asilo dalla violenza di Boko Haram.
La scuola più vicina aveva un maestro di scacchi part-time. Era scoppiata una passione. La favola buona non è finita: dalla column sul New York Times è nata una campagna online che ha raccolto 200 mila dollari per la famiglia del campioncino. Alcuni lettori hanno offerto alla famiglia nigeriana una casa. Avvocati sono scesi in campo «pro bono» per la richiesta di asilo. Tre studi cinematografici vogliono girare un film.
Gli Adewumi non si sono montati la testa: hanno optato per un anno di affitto pagato in un palazzo vicino alla scuola di Tani.
Il Mattino