Saranno stati gli effetti della globalizzazione o la semplice e assoluta supremazia dell'inglese a determinare l'evoluzione della lingua italiana, sempre più ricca...
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Tra le 146.000 voci elencate nel vocabolario ci sono altri termini inglesi non propriamente intuibili per chi è estraneo a certi fenomeni: genitori e nonni potrebbero meravigliarsi se sfogliando le pagine incappassero in speed date (breve incontro tra persone organizzato per trovare un partner), oppure confondersi leggendo meet up (gli incontri basati su interessi comuni pubblicizzati su siti o via social). Chissà in quanti, considerando anche i più giovani, sanno cosa si intende per jamboree (raduno degli scout) e picotage (tecnica di rigenerazione della pelle, mediante iniezioni di acido ialuronico).
Più semplici e popolari sono il business plan aziendale e il donut, la ciambellina fritta con glassa di cui va pazzo Homer Simpson. Sdoganate sono ormai parole come cam girl, giovane ragazza che condivide immagini e filmati erotici o pornografici tramite una webcam, le bacche di Goji, l'Erasmus, l'emoji e il diminutivo dem per indicare il partito democratico. La novità del calcio è dribblomane. Da notare, e lodare, i 3.125 vocaboli da salvare segnalati da Zingarelli: termini come obsoleto, diatriba, ledere, leccornia e ingente sono e devono restare parte integrante della nostra lingua. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino