Denuncia i bulli e si uccide a 16 anni: milioni di visualizzazioni per il video

Amanda Todd
Undici milioni di visualizzazioni per il video che Amanda Todd, una ragazza di 16 suicida dopo essere stata vittima dei bulli, pubblicò poco prima di impiccarsi nella sua...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Undici milioni di visualizzazioni per il video che Amanda Todd, una ragazza di 16 suicida dopo essere stata vittima dei bulli, pubblicò poco prima di impiccarsi nella sua cameretta nel 2012. Amanda è diventata il simbolo della lotta contro bullismo e cyberbullismo.




Tutto inizia nel 2008 quando la ragazzina appena 13enne e molto insicura del suo aspetto conosce un  uomo più grande su internet. Si fa abbindolare dai suoi modi gentili e accetta di mostrare il suo seno nudo. L'uomo fa uno screenshot e si prepara a ricattarla: avrebbe mostrato la foto alla sua famiglia e ai suoi compagni di scuola. Spunta un falso profilo su Facebook con questa immagine e la classe ne viene a conoscenza. La ragazzina comincia il suo incubo: cambia scuola ma quegli scatti la perseguitano.



Dal cyberbullismo a quello reale il passo è breve poiché Amanda viene avvicinata, aggredita e insultata da 15 ragazzi dopo essere stata "agganciata" da un ragazzino che le piaceva. Tenta il suicidio bevendo candeggina ed è il padre a trovarla riversa sul pavimento di casa. L'episodio non spaventa i bulli che continuano a deriderla sui social mostrando immagini di detersivi e di psicofarmaci.



Intenzionata a raccontare la sua storia, si filma in un video con in mano dei cartelli. In uno c'era scritto: "Sono ancora qui... Non ho nessuno, ho bisogno di qualcuno. Mi chiamo Amanda Todd". Cinque settimane dopo si è tolta la vita.
Grazie al gruppo Anonymous la polizia olandese individua un uomo di nome Aydin Coban, che poi viene condannato per aggressione sessuale, frode e ricatto via Internet. La storia di Amanda ha commosso il web.


  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino