Dai Ditelo Voi alla pittura: «Con l'aiuto della famiglia»

Dai Ditelo Voi alla pittura: «Con l'aiuto della famiglia»
La pittura è stata praticata da grandi personaggi della musica, Miles Davis, Bob Dylan, Syd Barrett, Renato Carosone, Joni Mitchell, Franco Battiato. E da attori come...

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La pittura è stata praticata da grandi personaggi della musica, Miles Davis, Bob Dylan, Syd Barrett, Renato Carosone, Joni Mitchell, Franco Battiato. E da attori come Anthony Hopkins, Johnny Depp (che fa tripletta suonando anche la chitarra in una band), Sylvester Stallone. Ma c'è anche una nutrita schiera italiana di attori comici capitanata da Dario Ballantini (con il Dario pittore che forse ha superato il comico-imitatore), e poi Francesco Paolantoni, Mariano Bruno (che è anche scultore), Rosalia Porcaro. Di questa pattuglia partenopea fa parte anche Raffaele Ferrante, per tutti Lello, da 25 anni uno dei Ditelo Voi, navigato terzetto partenopeo che rappresenta uno dei punti di forza di «Made in Sud». Ferrante da martedì 15 settembre (inaugurazione ad inviti il giorno prima) fino al 6 ottobre sarà alla sala della corte del Maschio Angioino con la sua personale «Passione materica».

 
Ci racconta di questa sua passione, Ferrante?
«Il clichè dei personaggi dello spettacolo che tirano tardi la sera, che partecipano alla vita mondana, non mi appartiene. Io il tempo libero lo passo tra pittura e famiglia. È un mio hobby da 15 anni e sta diventando sempre più importante. Nasce dal fumetto di cui sono collezionista, dal disegno che ho sempre amato, tra Manara e Troiano. Da lì poi tutto si è trasferito sulla tela. La pittura piace tanto agli artisti in generale anche per la sua persistenza, non è modificabile, resta nel tempo».

Cosa c'è nei suoi quadri? Da cosa sono ispirati?
«Il fascino della materia mi ha portato ad appassionarmi ad artisti come Pollock, Basquiat. Il primo in particolare è un riferimento forte. Lui ha creato la tecnica del dripping, sgocciolatura, con il colore che cola direttamente sulla tela in modo spontaneo. Lui voleva creare la non-forma, io invece parto da quella base per creare un soggetto. L'ispirazione arriva dalla mia vita, dal ricordo di mio padre, da ciò che mi circonda, dalla mia famiglia. Che in qualche modo contribuisce alle opere».

In che modo?
«Una volta ho appoggiato sul pavimento una tela che stavo dipingendo e mia moglie l'ha inavvertitamente calpestata. Lei era disperata ma in realtà aveva portato un contributo al quadro, mescolando meglio i colori. È capitato anche di aver fatto aggiungere una pennellata a mio figlio di 9 anni».

Ma Mimmo Manfredi e Francesco Di Fraia, gli altri componenti dei Ditelo Voi, come vivono questa sua passione?

«Mi seguono, mi incoraggiano, mi chiedono quadri in regalo... In questo momento di black out teatrale stiamo lavorando alla sceneggiatura del prossimo film che probabilmente sarà la versione cinematografica di Il Segreto della violacciocca».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino