Fedez, suor Anna Monica Alfieri lo bacchetta sul Ddl Zan: «Inesattezze sul Vaticano, studi»

Fedez, suora lo 'bacchetta' sul Ddl Zan: «Inesattezze sul Vaticano, studi». Ecco la lettera
Fedez ha preso una posizione netta a favore del Ddl Zan e contro la nota del Vaticano. Parole che hanno spinto Suor Anna Monica Alfieri a scrivergli una lettera aperta con...

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Fedez ha preso una posizione netta a favore del Ddl Zan e contro la nota del Vaticano. Parole che hanno spinto Suor Anna Monica Alfieri a scrivergli una lettera aperta con l'invito a documentarsi. La religiosa ha portato avanti tante battaglie per il diritto all’istruzione e ora bacchetta il cantante correggendo le tante “inesattezze” dette sul Vaticano. 

Nella lettera a ”Federico Leonardo Lucia” (Fedez) riportata dall'Adnkronos, la suora scrive: «Immagino, data la sua giovane età, che lei sia fresco di studi e che a scuola, sia alla Secondaria di Primo che alla Secondaria di Secondo Grado, i suoi insegnanti di Storia le abbiano presentato (e Lei poi a casa, nel pomeriggio, abbia studiato) il Concordato Lateranense del 1929 e la sua Revisione del 1984. Certo, lei mi dirà: il Concordato del 1929 fu firmato da Mussolini. Concordo. Quello del 1984 fu però firmato, per lo Stato italiano, da Bettino Craxi, un socialista doc, non certo un amico del Vaticano e delle sue presunte logiche di potere. Spero, quindi, che, prima di fare certe affermazioni, abbia ripreso in mano quei libri, sempre che li abbia conservati e non li abbia venduti alla fine dell’anno. Cosa lecita, ci mancherebbe, qualche soldino in più per aiutare in famiglia o da dare in beneficenza fa sempre bene!». 

La suora, dopo aver visto il video del rapper, ha trasecolato: «Guardando il video da Lei diffuso, capisco che Lei non conosce, con dovizia di dati, i temi che intende porre all’attenzione pubblica e cioè: cosa sia uno Stato laico, cosa sia un Concordato, quale sia il tema dei sacerdoti processati con la legge del Vaticano e/o civile, quali tasse vengono pagate. Ancora, credo che Lei ignori il volontariato che centinaia di migliaia di laici, preti, suore, compiono ogni giorno. La solidarietà di cui Lei parla, in realtà, si chiama prossimità e non avviene mai a favore di telecamera. Non sappia la destra ciò che fa la sinistra, disse quel Qualcuno».

«Siccome sono più grande (di età naturalmente) di Lei, mi permetto di darLe un consiglio, anche se non richiesto: lo faccio in considerazione di tutti i consigli non richiesti che anche Lei offre ogni giorno, forte di un lessico forbito ed elegante dal quale traspare in tutta evidenza la sua profonda cultura e il suo alto senso civico. Se Lei desidera dare un contributo alla Res-publica - cosa lodevolissima e che, per altro, rappresenta anche un dovere per tutti i cittadini ai sensi dell’art. 2 della Costituzione - è necessario documentarsi prima di esprimersi, al fine di evitare sovrapposizioni di argomenti. Un conto è il ddl Zan che, Le ricordo, agli art. 4 e 7 lede il diritto alla libertà di espressione (art. 21 della Costituzione), alla libertà di insegnamento dei docenti (art. 33 della Costituzione), alla libertà di scelta educativa che spetta ai genitori, cioè a Lei e non ad altri, né Chiesa né Stato (art. 30 della Costituzione). E questo è un fatto». 

La suora interviene anche sull’accusa di Fedez al Vaticano di non pagare le tasse: «In merito alla sua preoccupazione dei danari (una preoccupazione davvero di alto profilo morale e, soprattutto, coerente con il suo stile di vita, sempre così sobrio e morigerato), la informo che, in merito alla sua affermazione ’Il Vaticano non paga le tasse immobiliari e l’Italia sta violando il Concordato’, nel 2020, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica ha pagato per imposte € 5,95 mln per IMU e € 2,88 mln per IRES. A queste vanno aggiunte le imposte pagate da Governatorato, Propaganda fide, Vicariato di Roma, Conferenza Episcopale italiana e singoli Enti religiosi. E’ tutto documentato, fino all’ultimo centesimo. E anche questo è un fatto. Detto questo, la libertà del singolo non può essere negata. Se vorrà rimanere sulle sue posizioni, ce ne faremo tutti una ragione. Certo ai giovani, ai quali Lei si rivolge, io suggerisco sempre di approfondire, di andare oltre la notizia. Del resto sono convinta che questo sia il dovere di ogni persona: essere un esempio positivo, soprattutto pensando che gli adolescenti di oggi, così smarriti e così soli, saranno i cittadini di domani. La diffamazione e la violenza verbale con cui li abbiamo pasciuti in questi anni chissà quali conseguenze avranno sul loro futuro».

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Il Mattino