Fedez e il tumore raccontato sui social come prima terapia

Fedez e il tumore raccontato sui social come prima terapia
Fedez ha pubblicato su Instagram la foto della lunga cicatrice che gli rimane sullo stomaco dopo le sei ore di intervento al quale si è sottoposto al San Raffaele di Milano...

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Fedez ha pubblicato su Instagram la foto della lunga cicatrice che gli rimane sullo stomaco dopo le sei ore di intervento al quale si è sottoposto al San Raffaele di Milano per l’asportazione del tumore al pancreas.

In poche ore il post ha superato il muro dei 3 milioni di like e ha raggiunto oltre 124 mila commenti, ma al di là del calcolo sulle metriche di vanità che adesso lasciano il tempo che trovano, questa pubblicazione porta Fedez a saltare la staccionata della prateria digitale per passare dal ruolo di celebrity influencer a quello di cancer blogger.In entrambi i casi però, pur cambiando gli argomenti rimane ferma la matrice della ricerca di un condizionamento delle comunità di follower.

La socializzazione della malattia, in particolare di una patologia oncologica, nel caso di Fedez affatto preventivabile, è il primo passo che il paziente-influencer accetta di fare per trasmettere ai propri fan la speranza che queste sfide, che non colpiscono per censo, età o professione, possono essere vinte e per farlo è opportuno affrontarle lasciando da parte la vergogna e la solitudine.

Al contempo, la condivisione della propria malattia, fatta senza filtri e senza sosta, rappresenta per chi vive in simbiosi con il fandom la risposta latente della psiche che prova ad accendere la speranza come prima terapia, necessaria ad affrontare l’ospite indesiderato senza perdersi nello sconforto. È quella che stata definita social-terapia al quale ricorre il paziente ancora prima di affidarsi al protocollo farmacologico.

L’influencer che si relaziona con la dimensione digitale in maniera totalizzante e immersiva, è portato a condividere ogni singola emozione - il dolore come la gioia pari sono -, denudandola di ogni riserva, di ogni pudore che la Rete ha reso in questi anni del tutto anacronistici. È la sfera privata, in particolare quando sfocia nel tunnel del dolore, a incendiare l’algoritmo della polarizzazione a dispetto di quei contenuti più convenzionali che solleticano i follower, ma non infiammano oltre una certa soglia le discussioni.

L’influencer ha ben chiaro che le piattaforme social hanno un motore a propulsione emotiva e se vogliono conquistare e mantenere saldo lo scettro dei like sono obbligati a tarare i loro post principalmente su ciò che sfugge al piano pubblico delle loro vite.

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Molto probabilmente, come già accaduto negli ultimi anni con tanti altri influencer che hanno socializzato la loro malattia, anche Fedez ha già scelto di testimone, un cancer blogger che non ha remore a portarci nella quotidianità del suo essere paziente, affinché il racconto sia di esempio e possa dar forza ai tantissimi malati che devono battersi da soli contro il cancro.

Una trasformazione per certi versi anche naturale per chi come Fedez non ha esitato a spendere la propria popolarità a favore di piccole o grandi battaglie sociali.

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Il Mattino